Ieri si è fermato il Pla 2, ed è stato spento anche il forno: questo fa pensare ad una fermata lunga; la settimana prossima fonti vicine all’azienda dicono che è previsto lo stop dell’Acciaieria 1, l’80 % del Laf invece è già stato bloccato. Di conseguenza, aumenta la cassa integrazione soprattutto nello staff e nei servizi come Officine Generali. Questi sono fatti che vanno a smentire quello che l’azienda ha dichiarato, durante l’incontro con Fim, Fiom e Uilm, a Roma nella sede di Confindustria, su fantomatici investimenti e risalita produttiva. Sarà infatti difficile pensare ad una ripresa della produzione nell’anno in corso, tantomeno credere a interventi su impianti. E intanto, il tutto continua a ricadere sui lavoratori costretti a sopportare altra cassa integrazione e a fare i conti con uno stipendio che non arriva a mille euro mensili.
Come Usb, siamo indignati e comprendiamo bene perché non siamo stati invitati all’incontro nella sede romana di Confindustria, in quanto presenza scomoda in quel contesto.
Unico aspetto positivo viene dalla comunicazione della nuova Responsabile delle Risorse Umane, che ha preso il posto di Ferrucci: Virginia Picciarelli ha fatto sapere che presto anche i dirigenti, i quadri aziendali e i capireparto saranno sottoposti a cassa integrazione. Lo interpretiamo come un segnale nella direzione della riduzione delle distanze tra operai e dirigenti.
Intanto noi, continuiamo a non vedere futuro e prospettive, e ribadiamo la necessità di un accordo di programma che parta dai famosi tre punti: riconoscimento dell’esposizione, garanzia del reddito e incentivo all’esodo.
Ultima osservazione: il ministro Urso auspica la ripresa del dialogo. Noi pensiamo che con questa azienda, ma soprattutto con un management che ha a capo Lucia Morselli, qualsiasi forma di dialogo, laddove ci fosse, sarà sempre inutile e priva di prospettive.
Coordinamento provinciale Usb
TA
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