Due episodi simili in pochi giorni, all’interno dello stabilimento siderurgico, esattamente in Acciaieria. L’ultimo si è verificato nella notte tra sabato e domenica, quando ha ceduto l’asse del carro, che trasporta le paiole piene di scoria liquida di acciaio. La paiola, piegandosi, avrebbe potuto causare lo sversamento del contenuto, e procurare danni al locomotore, di conseguenza mettendo a rischio la sicurezza del macchinista. Sia in questo caso, che in quello che si è verificato la scorsa settimana, fortunatamente non ci sono state conseguenze per i lavoratori.
Continuiamo a riferire della scarsa manutenzione, soprattutto sui carri che trasportano paiole, siviere, siluri, che più volte si sono inclinate, facendo cadere ghisa bollente.
Quindi manutenzione insufficiente, attrezzi da lavoro irreperibili e spesso adattati, e addetti alla manutenzione, ed in particolare al ripristino dei carri in questione, in cassa integrazione. Voci circolate nella giornata di venerdì, fanno sapere che le unità lavorative nelle Officine, che già erano scese da 50 a 36 sui tre turni, ora verranno ridotte ad una quindicina, con l’eliminazione del turno di notte, e aumento del numero dei lavoratori in cassa integrazione. Per esempio, di solito ci sono otto carpentieri su due turni alle paiole, questa settimana sono tre solo nel primo turno.
Rispetto all’ultimo serio infortunio costato al lavoratore del Laf che rischia di perdere tre dita, l’azienda invece di preoccuparsi delle condizioni generali di sicurezza, si affretta a dire di voler verificare se il lavoratore ha seguito correttamente la procedura prevista in questi casi; si tratta dunque del solito tentativo di ribaltare la vicenda e scaricare le responsabilità. Modo di fare vergognoso, che è per noi una triste conferma, e che ci porta ancora una volta a ripetere, fino allo sfinimento, che questa gestione va interrotta e che vanno messi in sicurezza i lavoratori, prima che si debba parlare di un incidente mortale.
Spiace enormemente assistere alla totale assenza di tante voci che avremmo voluto ascoltare in questi giorni e che dovrebbero far emergere queste criticità, accanto alla nostra organizzazione sindacale.
Inoltre dopo la condotta antisindacale consistente nella mancata convocazione del nostro sindacato nella sede romana di Confindustria, il quadro si aggrava, dal momento che l’Usb viene esclusa anche dal confronto odierno, sul territorio, tra l’azienda e le segreterie locali delle altre organizzazioni sindacali.
Ci apprestiamo ora ad aprire la procedura per l’elezione delle rsu nello stabilimento: a fronte di questi abusi, evidentemente avvallati da altri sindacati, dato il totale silenzio in merito, invitiamo i lavoratori a fare le opportune valutazioni e ad esprimere voti che siano coerenti e conseguenti rispetto alle stesse.
Coordinamento provinciale Usb Taranto
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Ufficio Stampa USB Taranto
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