Chi voglia ripercorrere i 100 anni di storia di Marina di Ginosa, può farlo anche attraverso la nascita e l’evoluzione degli stabilimenti balneari.
Come non ricordare il mitico Miramare, La Stella Maris, La Pagoda, attuale Capannina, già Riviera, il lido Savoia, con uno dei primi campeggi, prima che nascesse il camping internazionale, con una delle prime discoteche sul terrazzo, gestite dall’avvocato Crapulli, che diffondeva in riva al mare la disco music anni 70, proprio dove adesso adesso sorge il lido Perla. Tutte le insegne, che puntellano la spiaggia di Marina di Ginosa, ad indicare i diversi lidi, sono uno scrigno inesauribile di storia e di aneddoti, sarebbe bello ricordarli tutti. Chi voglia, troverà su Net1 Tv, ampio spazio per questi racconti, che ci arricchiranno tutti.
Abbiamo sempre detto che il mare di Rimini, è di gran lunga meno bello del nostro, eppure se ci fossimo trovati sulla costa romagnola, avremmo avuto molto più successo.
Forse manchiamo di spirito imprenditoriale, tanto è vero che chi portò una ventata di novità nel turismo balneare di Marina di Ginosa, veniva proprio dall’Emilia Romagna. Era forse l’inizio degli anni 70, lui era magro, ruvido, gentile e peloso come Lucio Dalla, si chiamava Giulio Sirri, arrivo con un furgone, piantò ombrelloni a righe e fondò il bagno Cesena.
Con il bar e il Jukebox, la passerella di pietra, questo stabilimento divenne presto un punto di riferimento. Giulio Sirri, aveva due figli, Franco e Cristina. La moglie, noi bambini, la vedevamo poco, se non dietro il bancone, quando apriva il grande frigorifero quadrato per darci un ghiacciolo.
La voce pastosa di Giulio Sirri, ci coglieva e a volte ci terrorizzava dall’altoparlante: «Si è perso un bambino, si chiama Giuseppe, porta un costumino azzurro a pallini. I genitori sono qui al bar.».
La sera il bagno Cesena diventava il regno dei più grandi, tra una birra Raffo e una granita, un frappè e una piadina romagnola verace, nascevano coppie e finivano amori sulla spiaggia, cullati da Fred Bongusto, Donatella Rettore, o Franco Battiato.
Il figlio di Giulio Sirri, Franco, quando arrivarono a Marina di Ginosa, aveva poco più di 16 anni, poi studio ‘da dottore, ma nel nostro immaginario collettivo era il primo bagnino che avessimo mai visto, con la barca di salvataggio, immortalata dai film di Fellini e da Sapore di mare.
Per molti di noi, il Bagno Cesena coincise con l’infanzia spensierata, i tuffi e i castelli di sabbia.
Ma l’infanzia finisce, arriva l’adolescenza, con i suoi problemi, le sue pulsioni e le sue incognite. Giulio Sirri vendette e andò via, qualcuno disse che combatteva già con un brutto male.
Arrivò Benito Tamburi, detto “il turco“. E noi diventammo grandi. Intanto nasceva il lido Perla.
Michele Pacciana
PIÙ COMMENTATI