A Marina di Ginosa, più che in altri luoghi, le vie trasudano storia.
Per fare in modo che il 25 aprile non si riduca e non si li ripieghi in una stanca commemorazione, andiamo a ritrovarla questa storia. Esiste una via, a Marina di Ginosa, vicino a viale Trieste. Via Carmine Baldari. Carmine veniva da Galatina, ma come tanti altri si era guadagnato il diritto di dirsi di Marina di Ginosa.
Lui la Resistenza l’aveva fatta sul serio, senza retorica e con le armi in pugno, aveva visto il sangue e le vittime. Non perché fosse un eroe, ma perché, in un momento cruciale aveva fatto la scelta giusta, quella per la libertà è per la democrazia. Aveva combattuto con i Partigiani slavi. Quando si era stabilito a Marina di Ginosa, aveva contribuito, da comunista convinto, ma non dogmatico, qual era, allo sviluppo reale della Borgata, essendo anche tra i soci fondatori della Banca di credito Cooperativo, perché aveva, intrinseco, un senso del Progresso e del dovere.
A Marina di Ginosa c’è la famiglia Costella, che ha pagato un prezzo alto, in un conflitto lacerante che trapassava le famiglie.
Ma Marina di Ginosa è fatta anche dei profughi istriani, vittime di una strage dimenticata per troppi anni; e con la quale non abbiamo ancora fatto veramente i conti. La storia non fa sconti.
Al di là del dire, a chiare lettere, quale fosse la parte giusta e quale quella sbagliata, la storia bisogna guardarla negli occhi tutta quanta.
A Ginosa ci sono le famiglie Costantino e Latorre, che insieme ad altre, hanno dato un grande contributo per l’eredità di libertà e di pace di cui oggi godiamo tutti.
Peppino Latorre, fu il primo ed unico parlamentare di Ginosa, nelle file del Partito Comunista. Fu anche e soprattutto uno strenuo sostenitore del processo democratico. Fu lui, per primo, a sostenere quella svolta di Salerno, come sempre ricorda, il già senatore Rocco Loreto, che avrebbe portato, non senza contraddizioni e lacerazioni, il partito comunista a diventare realmente un’asse portante della democrazia italiana.
Emiliano Costantino, tessera numero 1 della federazione del Partito Socialista di Taranto, patì con Pertini, le carceri fasciste a Turi.
Ecco perché e come anche noi, ci siamo guadagnati il diritto e il dovere di ricordare.
Al di là e oltre ogni retorica resistenziale, per vivere pienamente il 25 aprile, Vi proponiamo alcune buone letture e qualche film da guardare.
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