E’ di almeno 55 morti il bilancio delle vittime dell’esplosione davanti a una scuola femminile a Kabul, molte delle quali studentesse dell’istituto. Un drammatico bilancio – i feriti sarebbero oltre 150, alcuni dei quali in condizioni molto gravi – riferito dall’agenzia Reuters da fonti della Sicurezza locale, mentre quello ufficiale del ministero dell’Interno resta fermo a 30 vittime.
Non c’è finora stata alcuna rivendicazione e i talebani hanno negato ogni coinvolgimento. L’esplosione è avvenuta nel distretto di Dasht-e-Barchi, a ovest della capitale afghana, mentre i residenti stavano facendo acquisti per l’avvicinarsi della festa musulmana di Eid al-Fitr che segnerà la fine del mese di digiuno del Ramadan la prossima settimana. Si tratta della stessa zona colpita da un attacco dell’Isis contro la maternità gestita da Medici Senza Frontiere nel giugno 2020. A causare l’esplosione sarebbe stata un’autobomba fatta detonare proprio mentre le ragazze uscivano dalla scuola seguita da due razzi. Sdegno e cordoglio per l’attentato sono state espresse dalla missione Ue in Afghanistan e dalla Missione di assistenza delle Nazioni Unite nel Paese, mentre gli Usa hanno manifestato la propria condanna. Il ministero dell’Interno afghano ha annunciato di aver aperto un’inchiesta per terrorismo.
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