Oggi si è verificata una fuga di gas in Afo 4. La rilevante portata è testimoniata dal fatto che sono state allontanate centinaia di lavoratori, sia nel reparto interessato dalla fuga, che in quelli vicini. Ieri la siviera bucata in Acciaieria 2, oggi una fuga di gas: episodi simili sono ormai all’ordine del giorno. Abbiamo a che fare con una fabbrica al collasso, una vera e propria bomba ad orologeria che può esplodere da un momento all’altro, mettendo a repentaglio la vita non solo dei lavoratori, ma anche di chi è al di fuori del perimetro aziendale.
Totale mancanza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, continui tagli agli organici tecnologici e carenza di investimenti: tutti elementi che hanno caratterizzato sin dall’inizio la gestione Mittal, che solo in questo si è mostrata coerente. Tutto ciò ha procurato un inesorabile abbandono degli impianti e quindi una situazione che certamente non pesa su chi gestisce la fabbrica, ma viene spudoratamente scaricata sui lavoratori. Un meccanismo subdolo e profondamente scorretto fa sì che le colpe si addossino ai dipendenti, contro I quali viene usato, come un’arma, il licenziamento. Sono numerosi i lavoratori illegittimamente licenziati: partendo da Francesco Pichierri, capoturno del Deposito Rotoli, che denunciò l’insufficienza dei DPI, passando per il licenziamento dei lavoratori del CCO2 , del Treno Nastri 2 e molti altri ancora, per arrivare al caso, ormai noto su tutto il territorio nazionale, di Riccardo Cristello.
Gravissimo che, di fronte a questo scenario, il Governo continui a non far nulla per ristabilire l’equilibrio a favore di chi opera nella fabbrica; soprattutto oggi alla luce dell’ingresso dello Stato nella gestione dello stabilimento con il cda di Acciaierie d’Italia con a capo Franco Bernabè.
Per tali ragioni è indispensabile mobilitarsi per ostacolare tali scellerate condotte; proclamiamo dunque 24 ore di sciopero a partire dalle 7.00 del 21 maggio per Acciaerie d’Italia e tutto l’Appalto. Va dato un segnale di unità da parte di tutta la forza lavoro davanti a condotte così aggressive e lesive, che mirano esclusivamente a decapitare i diritti dei lavoratori e a ledere la loro dignità.
Intanto domani, nell’incontro romano, ricorderemo al Governo che l’unica strada per uscire dal guado è l’allontanamento, senza se e senza ma, di Arcelor Mittal, e quindi l’avvio di percorsi nuovi.
Coordinamento provinciale Usb Taranto
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