Tanto tuonó che piovve. Finalmente è andata in onda, oggi, 29 maggio 2021 la bellissima puntata di Linea Verde, dedicata a Ginosa, Matera e la civiltà nelle pietre. Immagini molto belle e suggestive, con Piero Di Canio a fare da mattatore, come vero esperto del territorio ed Angelo Inglese nel ruolo di ambasciatore di storie, pregne di quella ginosinità, di cui tutti, volenti o nolenti, ci sentiamo parte.
I 23000 ginosini, più quelli innumerevoli, sparsi in Italia e nel mondo hanno sicuramente apprezzato le spettacolari immagini della RAI, che ci hanno trasportato in un mondo senza tempo, in cui respirare la vita che fluisce, vivendo e permeando la roccia e abbracciando i secoli. Tutti siamo rimasti ammaliati dal recupero identitario e dalla valorizzazione del patrimonio turistico, enogastronomico, e paesaggistico, dal sapore di mandorla, come ha sapientemente evocato il pasticcere Giove.
Che ben vengano questi cammei sempre molto graditi; e un’ulteriore plauso va sicuramente a Piero di Canio, che ha fatto un’operazione verità sul castello Normanno, definendolo Torre normanna.
Tuttavia, proprio in virtù di questa giustamente acquisita notorietà, una domanda, credo bisogna porsela, per non cadere nella trappola del provincialismo di cui siamo tutti vittime: esiste al di là degli effetti nefasti della pandemia, una mappatura dei flussi turistici su Ginosa? Quante sono e che capienza hanno le nostre strutture ricettive?
Quando si porrà mano alla viabilità, per assicurare una fruibilità vera e completa dei luoghi?
Certo il ripristino di via Matrice è fondamentale, ma basta quello ad attirare nuovi turisti?
Ginosa ha affascinato nientemeno che Terence Malik. Ma siamo veramente pronti ad accogliere il grande flusso del cine turismo?
Solo rispondendo a queste domande; e facendolo senza retorica e infingimenti, potremmo veramente propiziare la nostra Rinascita definitiva.
Michele Pacciana
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