Era stato licenziato da una azienda agricola del Barese, che lo aveva assunto regolarmente con un contratto a tempo determinato fino a dicembre 2021, dopo che il consulente del lavoro della ditta si è accorto che il lavoratore percepiva da gennaio 780 euro di reddito di cittadinanza. Un bracciante agricolo 30enne, nella pretesa di continuare a lavorare pur percependo il sussidio, il giorno successivo al licenziamento si sarebbe presentato a lavoro, nella sede dell’azienda a Triggiano, minacciando i titolari che gli hanno permesso di lavorare quel giorno, saldandogli al termine la giornata per cercare di calmarlo.
giorno dopo, però, dopo aver di nuovo minacciato di morte i suoi ex-datori di lavoro ottenendo questa volta un rifiuto, si sarebbe armato di un coltello e dal sellino del proprio ciclomotore avrebbe preso una catena, non chiedendo più lavoro ma denaro.
Alcuni dipendenti hanno chiamato il 112 e i carabinieri hanno bloccato, disarmato e arrestato in flagranza il 30enne. I militari hanno inoltre interessato le autorità competenti per la revoca del beneficio del reddito di cittadinanza e il recupero delle somme indebitamente erogate. (ANSA).
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