Come si viveva nelle comunità agricole del Meridione? Come si è evoluta l’agricoltura attraverso la storia, cambiandola e mutando con essa? Qual era la vita di persone ed animali, in quegli agglomerati architettonici ed umani, che passavano sotto il nome di masserie; e che quasi fecondavano la vita, come la nostra stessa terra, dalla quale traevano il loro sostentamento?
A questa e a molte altre domande, risponde con puntualità e dovizia di particolari, il saggio di Ferdinando Strada, “La Masseria, animali persone e cose”.
Il libro è stato presentato nella magica atmosfera della Masseria San Vincenzo, così carica di storia come appunto lizzato Augusto Pardo, costellata di episodi, in cui la macrostoria si coniga con i fatti di tutti e di ognuno, ufficiali borbonici e Briganti di villici e Massari.
Fin dalle prime pagine, abbiamo respirato un mondo che intimamente ci appartiene e da cui sentiamo di trarre tutti origine. Ma che nondimeno ci aiuta a meglio comprendere le dinamiche del passato e ad illuminare il futuro.
Scopriamo via via, nel libro di Ferdinando Strada, in un percorso che si snoda dalla preistoria alla seconda metà del 900, accarezzando quasi il racconto, senza mai trascendere nell’ aneddotica, pur con continui rimandi al mondo classico, che dal vomere trainato da buoi, ci ha condotto a dissodare la terra con trattori e mezzi meccanici, che nel volgere di pochi anni ha lettera mente rivoluzionato un mondo è un equilibrio sedimentati nei secoli.
Tuttavia c’è anche un secondo motivo, al di là dell’aspetto storiografico,
Attraverso le evoluzioni e I mutamenti dell’agricoltura, asse portante della nostra economia, si percepisce come sia andato mutando. lo stesso sistema creditizio, come tutti gli investimenti e tutte le scadenze, fossero intimamente legate alle annate agrarie, al ciclo delle animali e alla biodiversità. Anche queste modalità di approccio economico sono cambiate con il passaggio ad esempio da un’agricoltura di sussistenza ad un sistema intensivo, dal seminativo, alle colture diversificate.
Giornate grevi, all’ombra di albe e tramonti, scandite dalla fatica di un lavoro duro, che piaga le mani, con i falcetti e nulla concede alla retorica, ritmata da una rigida gerarchia; su cui si stagliano figure mitiche, chiedi emergono vivide dal tempo, e vanno dal bracciante transumante, che si sposta lungo la Murgia, al Massaro, sotto Massaro e al fattore.
Con l’arrivo del trattore tutto cambiò. Ed è qui che il racconto di Ferdinando strada si ferma. Quasi a rimarcare la fine di un mondo che non c’è più, ma che ci interpella dal profondo, richiamandoci a valori atavici. Non dovremmo tornare al passato, ma piuttosto ritrovare e preservare quello che il passato ci ha dato.
Ecco perché, quando il libro è finito, ci sentiamo più ricchi, ma anche più soli, quasi ci dispiace. Non vorremmo riporlo in uno scaffale, ma riprenderlo più volte, come si fa con un vecchio amico ritrovato e mai più lasciato.
Il saggio è acquistabile nelle edicole di Ginosa e Marina di Ginosa al costo di 15 euro. Il ricavato sarà devoluto per l’associazione italiana contro i tumori.
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