La Usb Taranto segnala criticità e, dopo aver ascoltato utenti ed operatori sanitari, redige documento
USB Taranto, a seguito dell’incontro in oggetto avvenuto su piattaforma on line il 24 settembre, pur reputando proficue le intenzioni espresse dalle parti intervenute, ha voluto sottolineare il persistere di alcune criticità del sistema sanitario di Taranto. Criticità raccolte in un documento redatto grazie anche alle testimonianze di utenti e personale sanitario.
Nella ASL Taranto, non vi è una adeguata proporzione tra la domanda sanitaria e le possibilità di erogazione dei servizi. Tale disequilibrio emerge con evidenza considerando i pazienti in attesa dei servizi e le risorse umane disponibili (medici), ed inoltre il sovraffollamento delle strutture, dei reparti e l’assenza di garanzie di erogazione dei sistemi sanitari di assistenza. Come già comunicato nei giorni scorsi, l’esempio dei pazienti 048 evidenzia un sistema che non funziona e crea disagio a questa parte di utenza, caregivers compresi, che dovrebbero avere priorità assoluta, assistenza domiciliare dedicata e analisi dettagliate in tempi brevi pre-trattamento chemio.
In generale, la situazione di crisi dei servizi si è acuita con l’arrivo della pandemia che ha fatto emergere chiari limiti organizzativi. Critica ed insostenibile la situazione del Pronto Soccorso di Taranto, dovuta soprattutto alla carenza di medici, personale sanitario e collaboratori, e all’ aumento dei carichi di lavoro in seguito alla chiusura degli altri Pronto Soccorso. Ma registriamo una carenza organica, oramai strutturale, non solo nel P.S. del SS Annunziata, ma anche in altri reparti ormai al collasso, come per esempio: Neurochirurgia, Pediatria, Ortopedia, Dermatologia, Struttura Complessa di Terapia Intensiva Neonatale.
Quest’ultima ancora non del tutto operativa avendo la Tin chiusa dal 12 luglio.
Ultimo punto ma non meno importante riguarda i lavoratori impiegati nei servizi affidati alle ditte appaltatrici. Ad oggi risultano essere ancora esternalizzati i settori logistica, ristorazione, trasporti, lavanderia, manutenzione, lavori edili e servizi generali.
Se da un lato è apprezzabile il fatto che la ASL ha applicato ai lavoratori Sanitàservice il contratto AIOP, dall’alto risulta contraddittorio l’approccio della stessa ASL con i lavoratori delle ditte esterne ancora inquadrati alcuni con i CCNL Multiservizi, altri con CCNL Metalmeccanico, ma che nello specifico svolgono le stesse mansioni.
Usb a tal proposito denuncia la situazione di questi lavoratori, vittime del dumping contrattuale.
L’ estensione dei contratti capestro (multiservizi) alla quasi totalità delle attività affidate in appalto, permette alle aziende di lucrare sulla pelle di migliaia di lavoratori.
La soluzione, che diventa una richiesta formale da parte di Usb Taranto, è l’internalizzazione di queste attività e quindi dei lavoratori, in alternativa l’abolizione dei contratti capestro come il CCNL Multiservizi.
La ASL ha una responsabilità sociale diretta, deve non solo vigilare, ma anche e soprattutto intervenire in tempi celeri per mettere fine a spiacevoli fenomeni che negli ultimi tempi troppo spesso si sono verificati e di cui sono piene le pagine di cronaca, come la recente vicenda “Tundo”.
Pietro Maggi Coordinamento regionale Usb
Francesco Rizzo Coordinatore Provinciale Usb Taranto
Simona Laliscia RSA Usb Ta
Margherita Sperti RSA
Giuseppe Musciacchio RSA
Alessandro Scalone RSA
Francesco Contino RSA
Giuseppe Surico RSU/RLS
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