Joe Biden “ha ricevuto una serie di punti di vista sull’Afghanistan” dai suoi consiglieri militari e poi “come commander in chief ha preso la sua decisione, quella di ritirare tutte le truppe”: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki rispondendo alle domande dei giornalisti dopo che nell’audizione al Senato i vertici militari hanno riferito che la loro raccomandazione era di mantenere a Kabul da 2.500 a 3.500 soldati. “Se li avesse tenuti, avrebbe dovuto aumentare il numero e saremmo in guerra con i talebani”, ha aggiunto.
“Al Qaida è ancora in Afghanistan”, hanno detto al Senato il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley e il capo del comando centrale Kenneth McKenzie, smentendo così le affermazioni di Joe Biden – ricordate da un senatore repubblicano – secondo cui il gruppo terroristico è stato sconfitto in quel Paese.
Oltre 220 giudici donna in Afghanistan vivono nascoste nel terrore per paura di ritorsioni da parte dei talebani.
Lo denunciano sei di loro alla Bbc in forma anonima per tutelarle. Si tratta di figure importanti nella difesa dei diritti per le donne che in questi anni hanno condannato centinaia di uomini per stupri, violenze e omicidi. Ma dopo che i talebani hanno ripreso il potere in Afghanistan molti dei condannati sono stati rilasciati e alle giudici sono cominciate ad arrivare minacce di morte.
Sono oltre 220 le giudici donne che vivono nascoste in diverse parti dell’Afghanistan. Sei di loro hanno raccontato di avere ricevuto minacce di morte da talebani che avevano condannato. Quattro di questi, in particolare, erano stati incarcerati per l’omicidio delle loro mogli. Le giudici, che sono costrette a spostarsi ogni tre-quattro giorni, hanno anche raccontato che le loro case sono state perquisite dai talebani e i loro parenti e amici interrogati per sapere dove si trovassero. Tutti hanno anche affermato che le loro ex case erano state visitate da membri dei talebani. I loro vicini e amici hanno riferito di essere stati interrogati su dove si trovassero. Interpellato dalla Bbc il portavoce dei talebani Bilal Karimi ha sminuito la vicenda invitando “le giudici donne non avere paura” e promettendo un’indagine per verificare se ci siano stati dei reati. “Nessuno dovrebbe minacciarle”, ha detto.
“Finché un vero ambiente islamico non sarà garantito per tutti, alle donne non sarà permesso di venire all’università o di lavorarci. Islam first”. Lo scrive sul suo account Twitter il nuovo rettore dell’ateneo di Kabul, nominato dai talebani, Mohammad Ashraf Ghairat. Nel post fa riferimento al noto slogan di Donald Trump, evocato anche in un altro tweet in cui scrive: “Make Kabul University (KU) Great Again”.(Ansa).
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