Gli attacchi al commissario provinciale del Pd, Nicola Oddati, rivolti da candidati alla segreteria provinciale e cittadina e da segretari di circolo della stessa area, oltre ad essere ingiusti ed immeritati, rivelano la volontà di far ricadere lo scontro congressuale su una figura che in questi mesi ha difeso l’interesse generale del Pd, accrescendone la credibilità perduta negli ultimi anni, e ha rappresentato un punto alto di equilibrio tra le diverse aree del partito.
Basta ricordare a questo proposito il lavoro svolto da Oddati per rafforzare e rilanciare la ipotesi di ricandidatura a sindaco di Taranto di Melucci per le prossime elezioni amministrative. Senza dimenticare che ogni sforzo del commissario del Pd è stato volto a definire un nuovo equilibrio interno al partito. Il commissario provinciale è stato garante della nomina del Presidente del cda dell’Amiu, di altri esponenti vicini al Pd nelle società partecipate del Comune di Taranto, la nomina dall’alto di Azzaro a segretario cittadino del Pd di Taranto e, da ultimo, la nomina di Di Todaro ad assessore comunale. Tutti esponenti, forse troppi, di quell’area politica che ora chiede le dimissioni di Nicola Oddati.
Se questa eventualità si concretizzasse, il Pd piomberebbe nel caos totale e i primi effetti ricadrebbero proprio sull’Amministrazione comunale di Taranto e farebbero deflagrare uno scontro in cui tutto il Pd pagherebbe un prezzo alto. Chi ha a cuore l’interesse del Pd, in questo momento ha il dovere di chiedere a Oddati di continuare il suo difficile lavoro per condurci ad un congresso che dovrà aprire necessariamente una fase nuova nella vita del Pd jonico.
Gaetano Blè
Capogruppo Partito Democratico Comune di Taranto
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