Il commissario provinciale del Pd di Taranto, Nicola Oddati parte dal ricorso accolto dalla Commissione di Garanzia avverso al regolamento congressuale regionale, quindi dalla nomina del commissario ad acta che ora dovrà occuparsi di approvare il nuovo regolamento, in base al quale si conosceranno le procedure, i tempi e le modalità. Rimane in piedi la Commissione per il Congresso, presieduta da Ennio Pascarella.
Poi risponde alle accuse mosse al suo indirizzo negli ultimi giorni.
“Io non sono un giudice di pace, sono un commissario nominato dal segretario nazionale, al quale rispondo. Non sono venuto a Taranto per mettere pace tra le persone, ma per mantenere gli equilibri politici e traghettare, nel rispetto di quanto previsto, il partito verso il congresso. Non spetta a me, in quanto commissario, scegliere il prossimo segretario provinciale del Pd di Taranto. Non mi sono mai lasciato andare a valutazioni sulle candidature. In questi diciotto mesi, è stato garantito un equilibrio molto forte nel partito e sfido chiunque a dire il contrario. E’ stato dato spazio a tutti, ho nominato un coordinamento che di fatto non era necessario, perché a decidere è il commissario, ma mi è sembrato giusto operare così condividendo le scelte. Abbiamo fatto un buon lavoro in occasione delle consultazioni regionali con tre consiglieri eletti ed un assessore, abbiamo sostenuto il sindaco Melucci anche in momenti delicati. A Taranto sono venuti gli ultimi due segretari nazionali, Zingaretti e Letta, nonché molti ministri. Siamo riusciti ad inserire il capoluogo jonico nel Pnrr con tutti i riflessi positivi di cui vi renderete conto a breve. Direi che non è poco e quindi invito tutti a confrontarsi in maniera civile, senza tirare in ballo il commissario provinciale e senza scaricare su altri livelli dissapori, anche personali. A volte le sfumature tra noi si percepiscono solo all’interno, non da fuori. La presenza di due candidati, aggiungo, per me è tutt’altro che un fallimento nella gestione commissariale. Quindi l’auspicio è che d’ora in poi si possa dare un segnale di unità. Mi auguro che chi dei candidati non sarà il segretario, possa dare un apporto concreto e decida in maniera matura di non fare opposizione. La comunità è una ed il Pd è uno”.
Oddati poi conclude a muso duro: “Io non sono condizionabile e non mi faccio condizionare quindi da parole che presumo siano state dette con superficialità.
Non mi si tiri più in ballo, perché difenderò il mio lavoro e la mia credibilità in ogni sede.”.
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