Il centro-sinistra a Ginosa riparte da due donne, Maria Colamito e Carmen Carlucci, perlomeno in Consiglio comunale. Dopo le dimissioni del dottor Paolo Costantino nel nome di un ricambio generazionale, potrebbe aprirsi una nuova fase. Ma una cosa la competizione elettorale l’ha detta chiara: non bastano i padri nobili per ridare un’identità credibile al Blocco progressista a Ginosa, bisogna ritrovare la capacità di essere incisivi, di programmare un’opposizione che accetti la sfida della complessità, che dia risposte concrete e visibili ai bisogni della gente, partendo dal detrimento del ceto medio e delle imprese, per cui il reddito di cittadinanza e il 110% sono solo risposte parziali che rischiano di diventare incongrue.
Quello che manca è la visibilità di una reale proposta politica. A Ginosa non esistono più compagini riconducibili ai partiti, assistiamo un decremento complessivo del reddito pro capite, abbiamo vertenze occupazionali e ambientali incombenti; anche da noi non nascono più bambini. Sono queste le sfide con cui misurarsi, senza attendere oltre. Per raccoglierle positivamente, occorre l’impegno concreto di tutti, dentro e fuori il Palazzo. Diversamente sarà buio pesto, per chiunque.
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