È partito dalla serata del 24 Novembre, con l’accensione, al termine della Messa celebrata da Padre Francesco Imperiale presso la Chiesa del Carmine in memoria delle donne vittime di violenza, dei fari arancioni sulla Caserma dei Carabinieri di Martina Franca, il Progetto che ha visto Forze dell’Ordine, Magistratura e Club Soroptimist unite nella vicinanza e sostegno a tutte le donne vittime di violenza. In particolare, proprio nell’ambito della città di Martina, sono stati organizzati incontri per promuovere tutte le iniziative ed azioni di sensibilizzazione rispetto al preoccupante e dilagante fenomeno.
Il primo importante incontro si è tenuto, presso la Sala Consiliare del Comune, il 29 Novembre sera, ed ha visto la partecipazione di tutte le Istituzioni impegnate in questa corale lotta: il Capitano Silvana Fabbricatore ha potuto, in quella sede, intervenire per portare a conoscenza della platea il competente e qualificato contributo che l’Arma offre, quotidianamente, a chi ha il coraggio di fare il grande passo di denunciare gli abusi subìti tra le mura domestiche. Il necessario riferimento è stato, tra gli altri, alla specializzazione dei militari dell’Arma in tal senso, con particolare riguardo alla Sezione Atti Persecutori del RAC, un “pool” di militari dedicato settorialmente proprio a questo fenomeno, la cui analisi e studio sono oggetto di continuo approfondimento e insegnamento per i Carabinieri capillarmente sparsi sul territorio nazionale.
Ma l’impegno, volto ad un profilo chiaramente preventivo, è proseguito nei successivi giorni, quando l’Arma di Martina ha potuto incontrare gli studenti di diverse scuole della città, al fine di sensibilizzare chi, già da giovanissimo, è chiamato a contribuire in modo coscienzioso e proattivo affinché le violenze, di qualsivoglia natura, siano riconosciute e fermate in tempo.
Il Comandante della Compagnia di Martina ha così potuto affrontare temi di delicata attualità come il bullismo, il cyber bullismo, per poi arrivare alla trattazione della violenza perpetrata tra le mura domestiche, tutti fenomeni la cui portata è spesso sottovalutata dai più giovani, ma che costituiscono invece il nucleo centrale dal quale si declinano violenze psicologiche e verbali oltreché fisiche: il non rispetto del prossimo e l’omertà di chi sa ma decide di voltarsi dall’altra parte. Gli interventi, portati avanti in quelle sedi anche da Magistrati e dalle rappresentanti del Club Soroptimist e del Centro Antiviolenza, hanno cercato di accorciare le distanze non solo tra gli studenti e le Istituzioni, ma anche tra gli studenti e lo stesso fenomeno della violenza di genere, affinché sempre più forte, completa e concreta sia la conoscenza di questi reati, e soprattutto degli strumenti che la Legge offre per combatterli.
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