Avendo una disabilità grave, ho sempre patito una condizione che poteva sfociare nell’autoisolamento e nella autoreferenzialità. Da bambino i medici e in generale i camici bianchi mi facevano paura, perché non li capivo, non comprendevo perché fossi lì e inconsciamente rifiutavo il mio stato. Ruminavo in silenzio, mi facevo coraggio e andavo avanti senza dire nulla a nessuno. Ora capisco che se non mi fossi fidato dei dottori e delle terapie, che pure per amore filiale a volte, i miei genitori erano sul punto di rifiutare, non avrei mai camminato e non sarei mai diventato l’uomo indipendente che sono. Ho anche trovato medici truffaldini, ma erano l’uno per cento e sono stati scoperti proprio dai loro colleghi.
Per questo dico ai miei amici Novax, alcuni in buona fede altri meno, rendetevi conto di non avere nessuna competenza per giudicare l’operato degli scienziati. Come non c’è l’ho io. È vero, quando un uomo non capisce, cerca una soluzione alternativa e dirimente, ma spesso parte per la tangente non si raccoglie più. Non serve neanche barricarsi dietro un fanatismo religioso che ha fatto più vittime di quanto si creda. E anche a Ginosa ne abbiamo esempi. Il Signore vuole la nostra salvezza non il nostro martirio. Con l’arrivo dei magi, il Signore stesso ha benedetto la scienza, che si è inchinata a lui .
I medici fanno solo il loro lavoro non sono agenti di forze Oscure, asservite a complotti o al denaro. Ravvedetevi fino a quando siete ancora in tempo. I nostri morti ce lo chiedono. Abbiate il coraggio e vaccinatevi. Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo, Come disse Karol Wojtyla, al suo insediamento, diventando il più grande papà del 900.
Michele Pacciana
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