“Accolgo con grande favore la notizia dell’inserimento nel bilancio di previsione della Regione Puglia di risorse per 100 mila euro per la costituzione del Consorzio di gestione del Parco Terre delle Gravine, dopo un oblio durato per troppo tempo, praticamente dall’istituzione del Parco stesso”. Liliana Dell’Aquila, coordinatore turistico extralberghiero CasaImpresa Laterza, si mostra entusiasta per il ritrovato interesse verso la riserva naturale, rappresentata dal parco che include ben 14 Comuni, tutti appartenenti al territorio jonico tranne Villa Castelli, provincia di Brindisi. Sono appunto Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello, Mottola, Palagiano, Massafra, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie, Villa Castelli, San Marzano di San Giuseppe.
“L’auspicio è che davvero si inizi a lavorare seriamente prima di tutto al fine di proteggere gli habitat che sono all’interno del parco, con specie di animali rari e vegetazione caratteristica, ma anche che questo possa rappresentare la giusta occasione per rendere più coeso l’entroterra jonico. La stessa immagine di Taranto ne uscirebbe rafforzata, in quanto la città capoluogo vedrebbe i riflessi positivi generati dalla valorizzazione delle gravine che di fatto accomunano gran parte dell’entroterra jonico”.
“Paesaggio caratteristico, patrimonio naturalistico unico in Italia, ma direi anche in Europa, quello delle gravine che condividiamo con Matera e con l’alta Murgia – prosegue Liliana Dell’Aquila -realtà che finora hanno fatto la loro apparizione nello storytelling del singolo Comune o grazie al lavoro di organizzazioni spontanee che hanno mostrato l’attenzione e la volontà di promuoverle. Pur parlando di una forte identità dal fascino indiscusso, le gravine non sono state finora motivo di unione tra territori comunali diversi. Potenzialità inespressa dunque. Ecco: oggi, con un ente di gestione che funzioni in maniera adeguata, potrebbe essere il momento giusto. Peraltro, l’offerta turistica e culturale legata a questo paesaggio determinerebbe certamente un ritorno sul territorio decisamente interessante, in termini di sviluppo economico sostenibile, di cui tanto si parla”.
“Un bisogno certamente sentito – osserva la rappresentante di CasaImpresa Laterza – è quello di investire in segnaletica turistica, in sentieristica, nelle piccole infrastrutture che possono permettere di valorizzare, come è giusto che sia, questi itinerari alla scoperta di una Puglia per tanti versi inedita per gli stessi abitanti del territorio, poi per i turisti”.
Infine Dell’Aquila propone: “L’immagine ed il racconto delle gravine potrebbero essere magari al centro del nuovo spot di promozione turistica della Regione Puglia”.
Sull’argomento interviene anche Giovanni Zappalà, CasaImpresa Ginosa e presidente Booking Ginosa: “Se ne parla da tanto, troppo tempo, senza che ci siano effettivi sviluppi. Passaggio obbligato: l’accordo e l’unità di intenti dei vari Comuni interessati affinché spingano tutti nella stessa direzione. Questo potrebbe essere anche un input per testare un metodo, per fare squadra non solo attorno alla bellissima realtà delle gravine, ma anche per qualunque altra occasione di promozione del territorio e quindi di sviluppo turistico. Abbiamo sotto gli occhi e tra le mani un brand comune che però non utilizziamo e che quindi può consentirci di sviluppare un turismo slow, anche didattico, ed insieme stimolare ed incrementare il senso di appartenenza alla propria terra. Un Parco di queste dimensioni si candida naturalmente a diventare simbolo ambientale a livello internazionale”.
“Andrebbe poi creato all’interno del parco – aggiunge Zappalà – un museo naturalistico, umanistico, antropologico – storico o un centro visite, che racconti la ricchezza della fauna e della flora del territorio, ma anche della case- grotta e di tanto altro. Siamo in contatto, per la realizzazione di quest’area, con l’entomologo Valentino Valentini, direttore e creatore del Museo della Fauna Minore nel Parco di San Severino, sul Pollino. L’idea non è quella del tradizionale museo con i classici uccelli impagliati, ma una sorta di museo laboratorio. Tutto questo potrebbe generare economia con un turismo prima di tutto scolastico, oltreché con percorsi di formazione generalizzati, dando occupazione a diversi operatori del settore e insieme la possibilità a coloro che non possono materialmente visitare il parco, di conoscerlo comunque. La speranza è che quindi l’attenzione che registriamo in questi giorni si trasformi in azione concreta, coinvolgendo ovviamente i 14 Comuni, ma anche tutti i profili professionali che possono dare un contributo prezioso al successo di questa missione”.
“Un invito alla politica che parla spesso di salvaguardia degli ambienti naturali – conclude Giovanni Zappalà – perché consideri la gestione virtuosa di un simile parco il modo più concreto, e se vogliamo anche più semplice. per dimostrare il reale interesse verso il territorio che ci ospita”.
Pieno il sostegno di Luigi Traetta in qualità di vice presidente di CasaImpresa Taranto:” La nostra associazione datoriale crede fermamente nel valore culturale del Parco delle Gravine e condivide una vision d’insieme che intravede nello stesso un’opportunità per irrobustire l’identità territoriale da un lato, e per aprire dall’altra un varco determinante per lo sviluppo economico alternativo di questa estesa parte di territorio. Da qui parte la disponibilità di CasaImpresa ad essere della partita in maniera convinta”.
PIÙ COMMENTATI