Cosa direbbe Domenico ai suoi amici, ai giovani?”: è questa una domanda profonda con una risposta introspettiva al centro della riflessione espressa da don Andrea Cristella, parroco della parrocchia di San Martino V. (Ginosa), nell’omelia della celebrazione liturgica in ricordo di quattro ragazzi – Elisa Bricchi, William Pagani, Costantino Merli ed il nostro concittadino Domenico Di Canio – la cui vita si è spezzata in un fiume nebbioso, nebbioso come l’abbandono della vita cristiana, l’abbandono della vita giovane di una Chiesa rinnovata dai giovani che ha afflitto e continua ad affliggere come un “marchio profondo” la società contemporanea, come l’arciprete ha ribadito più volte. Ed è sempre in questa S. Messa concelebrata dai sacerdoti della nostra vicaria, correlata alle esequie nel duomo di Piacenza, svoltesi sempre questo pomeriggio, che don Andrea risponde alla domanda posta in precedenza: “Direbbe di non lasciarsi sopraffare dalla densa nebbia che nella nostra mente ci fa cadere e annegare nel fiume della perdita della riconoscenza del sacro, vera sconfitta dell’animo di ogni giovane”. Ed anche la popolazione si è resa partecipe, come lo è stato il sindaco Vito Parisi, intervenuto ricordando i quattro giovani in questo giorno che vede commemorato il dies natalis di questi testimoni della vera importanza del vivere ogni giorno con la gioia della gioventù, adesso non nel senso fisico, ma intendendo la gioventù spirituale ch’è in un angolo del cuore di ciascuno di noi, se solo sappiamo cercare bene ed esultare prontamente dall’alba alla notte di ogni giorno che ci è concesso vivere.
Paolo Cascardi
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