Un’attesa interminabile quella di un novantenne che ha chiamato il 118 per un’infezione. Gli è stato assegnato un codice azzurro e ha atteso 27 ore al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Santissima Annunziata”, prima di essere trasferito in reparto. Giunto per un forte innalzamento della temperatura comportato dall’infezione, ha stazionato 27 ore senza toccare cibo. La figlia che ha accompagnato telefonicamente il padre, lucidissimo, in ogni suo spostamento, lamenta della carenza di personale e incalza: «nessuno mette in discussione l’operato dei medici ai quali va il nostro plauso per gli sforzi e l’impegno senza sosta, ma se non avessi chiamato personalmente il medico che lo ha poi ricoverato, forse papà sarebbe ancora ad attendere».
Per quanto possa sembrare strano, nelle parole della figlia dell’anziano paziente non c’è polemica, ma «frequentando il Pronto Soccorso da due anni, conosciamo i tempi di attesa, anche se li consideriamo terribili». Questo problema non è una novità e proprio ieri si è tenuta una riunione con un unico punto all’ordine del giorno: la grave criticità al Pronto soccorso dovuta alla carenza di personale. Il direttore dello stesso, Gemma Bellavita, interpellata sulla questione, replica: «la situazione critica legata alla carenza di personale medico è nota da anni ed è presente nei Pronto soccorso di tutta Italia. Le motivazioni del depauperamento progressivo sono legate in parte al mancato turn over dei medici pensionati per carenza di medici specialisti ma anche e soprattutto alla fuga dai Pronto soccorso divenuti sempre meno attrattivi».
Il codice azzurro del novantenne è un codice di urgenza differibile, ma «meritevole di indagini», ha precisato il direttore Bellavita che ha aggiunto: «lo stesso pomeriggio vi erano altri codici azzurri già in attesa e sono poi sopraggiunti numerosi codici rossi e arancioni che certamente andavano gestiti prioritariamente. Durante l’attesa, certamente troppo lunga ma comunque assistita, sono state eseguite diverse rivalutazioni infermieristiche ed esami ematici chimici di base e controllo». I direttori dei PS pugliesi stanno lavorando alla stesura di un documento congiunto sulle criticità del sistema Pronto Soccorso. Il totale di medici in forza al Pronto soccorso è di 15, medici soggetti a turnazione quotidiana. A questo proposito è stato bandito un concorso proprio per reclutare personale medico specializzato in Emergenza Urgenza: hanno inviato la candidatura in 22, se ne sono presentati 5, ma solo 1 avrebbe accettato. Avrebbe perché ad oggi non ha ancora firmato. Porta la firma dell’assessore regionale alla Salute Rocco Palese una delibera sulle disposizioni del personale del Pronto Soccorso che invita i Direttori Generali delle Asl pugliesi a mettere in atto oltre alle «misure ordinarie, tutti gli strumenti contrattuali previsti dalla normativa vigente, con particolare riferimento a straordinario o prestazioni aggiuntive». Strumenti questi che sono già in atto e che non costituiscono la soluzione ad un problema oramai senza tempo. L’Asl di Taranto che fa tesoro delle rimostranze dei cittadini, ha avviato un percorso di umanizzazione che conta di operatori che si prendono carico del paziente non dal punto di vista clinico e lo sostengono anche nelle lunghe attese. Non solo. Oltre al tavolo permanente costituito da più direttori alla ricerca di soluzioni sull’asse longitudinale del Pronto Soccorso, vi è la pagina https://www.sanita.puglia.it/web/asl-taranto/pronto-soccorso-accesso-in-tempo-reale sul sito istituzionale che offre utilissime informazioni che possono cambiare il corso delle giornate.
«Con una lettura immediata dello stato in tempo reale dei Pronto Soccorso della Provincia di Taranto – ha sottolineato il direttore della comunicazione istituzionale, Donato Salfi – si ha una stima dei tempi previsti sulla base dei codici e del numero di pazienti in visita e in attesa». In questo modo il paziente può scegliere quale Pronto Soccorso raggiungere per evitare interminabili code a Taranto quando per esempio c’è disponibilità di personale medico impegnato in codici meno gravi a Castellaneta, Martina Franca o Manduria.
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