I lavori si sarebbero dovuti concludere nell’agosto del 2021, «tutto in 270 giorni» così come annunciò l’ex sindaco di Taranto Rinaldo Melucci in occasione della prima pietra del cantiere, ma poi il progetto di Casa Paisiello si è bloccato. Ora i lavori del recupero, ristrutturazione e valorizzazione delle radici tarantine del compositore del XVIII secolo «sono finalmente ripresi dopo un lungo stop» il 21 marzo scorso «e si concluderanno in 9 mesi, il prossimo 24 novembre» rende noto il consigliere regionale del Pd Vincenzo Di Gregorio, concittadino di Paisiello. Di Gregorio usa parole certe sulla ripresa dei lavori dopo aver partecipato stamattina «alla I Commissione che sta seguendo l’iter del progetto cofinanziato da Regione Puglia e Comune di Taranto per complessivi 800 mila euro. L’altra importante novità emersa dalla riunione odierna – aggiunge Di Gregorio – è che la Regione ha accolto la richiesta di proroga dei lavori secondo il nuovo cronoprogramma e si prepara a liquidare circa 190mila euro quale acconto del 40% sulla quota regionale del finanziamento che ammonta a 480mila euro».
Se l’ordine temporale dei lavori sarà rispettato, tra nove mesi, dunque, Giovanni Paisiello potrà rinascere culturalmente nella sua Vecchia Taranto, dov’è nato nel 1740. La storia del compositore di metà Diciottesimo secolo, influencer del Classicismo, musicista girovago al servizio della Monarchia (da Napoleone a Caterina II), potrà tornare tangibile grazie alla realizzazione in stile museale della sua casa natale. Si potrà realizzare così il sogno di Paolo Ruta, presidente dell’associazione Amici della Musica «Arcangelo Speranza» che in Italia da vent’anni divulga e valorizza la figura del genius loci attraverso un festival ad egli tributato.
Aveva appena tredici anni Paisiello, quando emigrò da Taranto per iscriversi al Conservatorio napoletano «Sant’Onofrio», da dove spiccò poi il volo per porre le basi artistiche dell’opera buffa. La storica casa dello zio di Paisiello è tornata nuovamente un cantiere, finalizzato alla sua funzionalità museale che guarda allo stile espositivo di celebri esempi nel mondo: dall’edificio dedicato da Salisburgo al suo genio Mozart fan all’epoca di Paisiello, a «Casa Rossini» da parte della natale Pesaro. Radici di «leggende» della musica che si intrecciano con quelle joniche di Paisiello, «al quale è ora che venga restituita la dignità che merita. È questo lo spirito che accompagnerà i lavori di tale opera pubblica» commentava il Comune di Taranto all’indomani della posa della prima pietra del cantiere. Ora bisognerà attendere altri nove mesi affinché Casa Paisiello potrà vedere veramente la sua luce.
PIÙ COMMENTATI