Tragedia all’ospedale Giannuzzi di Manduria (Ta), dove un un medico di 61 anni è morto dopo essere stato colto da infarto mentre svolgeva una visita. Era in turno da 24 ore. Indaga la Procura. I tentativi per rianimare il medico sono stati inutili, e i tra i colleghi emerge forte l’ipotesi del «troppo stress», dal momento che sono sottoposti tutti a turni massacranti pur di coprire le carenze di organico. Il medico lascia la moglie e tre figli.
Per il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, “c’è un’oggettiva carenza di medici ma è altresì oggettiva la carenza di modelli organizzativi adeguati in questa Sanità di Emiliano. È sconcertante l’ipotesi avanzata secondo la quale la morte del collega medico possa essere collegata allo stress correlato al lavoro. Sconcertante sì, ma resta un’ipotesi plausibile se è vero che il collega era al lavoro da 24 ore». La sanità tarantina, commenta il segretario territoriale della Cgil Paolo Peluso, «è al collasso e la tragica scomparsa di un medico, colpito da infarto mentre era addirittura in servizio all’ospedale di Manduria, conferisce ancora più assurda e insensata violenza ad uno scenario da conflitto bellico». Secondo il sindacalista, «i medici al fronte nei difficili anni della pandemia, oggi allo stremo delle loro forze, pagano ancora con la vita, e con la compressione dei loro diritti una politica scellerata di tagli e precariato in sanità».
PIÙ COMMENTATI