Dopo vero intitolato il sottopasso a Falcone e Borsellino, riparando ad un presunto svarione storico, nell’ambito del Magna Grecia Awards, al Parco comunale di Marina di Ginosa, si sono susseguite storie di Antimafia, quella vera, non retorica e parolaia, che vive e lotta sul campo e che ha le facce di Giuseppe Antoci, già presidente del parco dei Nebrodi, che subì un vile attentato e vive da anni sotto scorta, o quella di Piera Aiello, collaboratrice di giustizia e onorevole, che non ha fatto sconti sul le difficoltà e gli ostruzionismi incontrati in Parlamento e nel governo nell’opera di contrasto alle mafie, ancora quella di Gaetano Pecoraro ed Elvira Terranova e Toni Mira, giornalisti impegnati in prima persona. La mafia si combatte, colpendone soprattutto i capitali, come ha sottolineato a più Fabio Salvatore,, deus ex machina e vero mattatore della serata, interagendo sui territori.
Forse è proprio questo il valore aggiunto del Magna Grecia Awards, che ogni anno aumenta di spessore, andare tra la gente e raccontare storie di vita, puntando sui coni d’ombra delle cose che non vanno senza reticenze. Come ha fatto Pietro Senaldi, condirettore di Libero, nella sua analisi politica a margine.
Peccato che il parco comunale, appena ristrutturato senza più inferriate, fosse accessibile a molti ma non a tutti. Con il rischio che le carrozzine si impantanaassero nella Ghiaia in nella brecciolina.
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