“Ancora nessun tavolo è stato convocato tra gestore, AQP e Comune di Ginosa, a differenza di quanto previsto dal nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e come richiesto e sollecitato dal Comune di Ginosa. In mancanza di questo, la Conferenza dei Servizi non può continuare e ne chiederemo la sospensione”.
Così il Sindaco di Ginosa, Vito Parisi.
L’obiettivo del tavolo è la definizione di un protocollo che individui gli interventi di monitoraggio costante da condurre presso l’impianto e l’organizzazione dei flussi dei rifiuti autorizzati in ingresso all’installazione.
“La Regione – continua Parisi – in sede di CDS, ritiene che l’aggiornamento dell’autorizzazione dell’impianto non sia subordinata al tavolo richiesto e al protocollo, ma precisa che a valle degli esiti del tavolo il provvedimento potrà essere riesaminato.
I cittadini di Ginosa non accettano ‘rassicurazioni’ o promesse, ma pretendono garanzie con i fatti.
Proprio per questo, chiederemo attraverso il Consigliere Regionale Marco Galante che la Giunta Regionale solleciti immediatamente il tavolo e che la CDS venga sospesa fino a quando lo stesso tavolo non si sarà espresso: il protocollo è il mezzo per ottenere le garanzie per il territorio e per le nostre comunità e il parere del Comune di Ginosa non può prescindere da queste.
Le nostre posizioni in merito all’impiantistica di rifiuti e ai trattamenti degli stessi sono sempre state chiare e sono state sottolineate in tutte le sedi, anche attraverso un’apposita Delibera approvata in Consiglio Comunale.
Siamo consapevoli che vi è già un’autorizzazione che prevede dei quantitativi di trattamento e che andare a scontro giuridico non possa portare nessun beneficio al territorio.
Quindi, la strada che intendiamo perseguire è quella del coinvolgimento dei cittadini e del Comitato, che devono essere parte attiva nell’attuale aggiornamento dell’autorizzazione, tanto nella rideterminazione e organizzazione dei flussi in entrata e uscita, quanto successivamente nel monitoraggio e controllo costante degli impatti dell’impianto sul territorio.
Solo con le giuste garanzie e la partecipazione della comunità, la convivenza con l’impianto sarà quantomeno possibile”.
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