Acciaierie d’Italia riduce di un terzo l’attività di pulizia all’interno di spogliatoi, refettori e mense della fabbrica di Taranto in quanto sospende le operazioni nel secondo e terzo turno di lavoro, e le mantiene solo nel primo.
Questo significa compromettere le condizioni igieniche nello stabilimento, condizioni che già di norma e quindi con le pulizie a pieno regime, risultano insufficienti e precarie”.
Lo riferisce Francesco Rizzo dell’esecutivo confederale Usb, aggiungendo che “la decisione di garantire le operazioni di pulizia era arrivata per contenere il rischio del contagio Covid. Oggi, a poche ore dalla notizia di un notevole aumento dei casi in Puglia, è assolutamente indispensabile mantenere gli stessi ritmi. Questa novità da parte di Acciaierie, tradotta in termini pratici, è una mancanza di rispetto, e direi anche una dimostrazione di disprezzo nei confronti dei lavoratori, che non meritano neanche di avere ambienti puliti e igienizzati quando ancora l’emergenza sanitaria non è passata”.Questo “delle pulizie – insiste Rizzo – è un caso paradossale (restano a casa coloro che dovrebbero garantire un ambiente pulito e salubre) che si incastona in un quadro altrettanto complicato in cui Acciaierie d’Italia, dopo esattamente due settimane, non accenna a ritirare la decisione di tagliare gli ordini con le conseguenze che inevitabilmente ricadono su tantissimi lavoratori”. “Se si vuole avere almeno – conclude il sindacalista – la speranza di un futuro diverso, non si può che ragionare sull’ipotesi di nazionalizzare o di avere lo Stato in maggioranza”. (ANSA).
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