Si scende in piazza. Oggi Giuseppe Conte a Bari tra la gente
Iniziano oggi e si concluderanno venerdì 16 dicembre le manifestazioni contro la Manovra. Lo ricorda la Cgil ribadendo le richieste del sindacato, a cominciare dall’aumento dei salari, detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro per recuperare almeno una mensilità, e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’inflazione (così detto recupero del drenaggio fiscale).
Il sindacato chiede inoltre di conferire tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai ccnl un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali; di eliminare le forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo. Serve poi una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività e la tassazione degli extraprofitti che generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà. Cgil punta anche alla rivalutazione delle pensioni; risorse per il diritto all’istruzione, per la sanità che ha affrontato e sta affrontando gli effetti drammatici della pandemia; di cancellare la Legge Fornero e introdurre: l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e «povere», il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere, l’uscita con 41 anni di contributi.
Nell’ambito di questa mobilitazione, il segretario generale Maurizio Landini sarà a Bari mercoledì 14, nel giorno in cui la confederazione regionale ha proclamato uno sciopero di 8 ore contro la manovra di bilancio del Governo Meloni. Previsto il raduno alle 9 in Piazza Federico II di Svevia.
A Bari, invece, arriva oggi il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte: alle 11 nel mercato della ex Manifattura Tabacchi e alle 16 a Bari vecchia nella sede dell’associazione «Michele Fazio». Conte tra l’altro incontrerà i percettori del Reddito di Cittadinanza per ascoltare le loro storie.
«Grazie al RdC – dichiarano il vicepresidente nazionale pentastellato Mario Turco e il coordinatore regionale Leonardo Donno – migliaia di famiglie sono riuscite ad andare avanti nel periodo della pandemia e in questo periodo di crisi: persone che altrimenti sarebbero state condannate alla disperazione. Vogliamo far conoscere le loro storie, per cercare di far comprendere al Governo Meloni quanto sia grave pensare di eliminare questa misura di protezione sociale».
la mobilitazione degli ispettori del lavoro A Roma invece, sempre questa mattina, scenderanno in piazza davanti al Mef gli oltre 4 mila dipendenti dell’Inl e i circa 90 di Anpal. La ragione dello sciopero è nel mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione. A promuovere la mobilitazione sono le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi per protestare contro il mancato riconoscimento della perequazione dell’indennità di amministrazione perché, specificano, «nonostante le promesse che in legge di Bilancio sarebbe stata inserita una norma apposita, nulla è previsto nel testo inviato alle Camere». Il mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione, fanno sapere i sindacati, «che ha invece interessato tutti i dipendenti ministeriali a inizio anno, determina un effetto per cui i dipendenti di queste due agenzie strumentali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ovvero Ispettorato nazionale del lavoro e Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, non stanno ricevendo aumenti che vanno da 1.500 a 2.500 euro lordi annui».
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