La storia della cagnolina Toffee è una storia con la fine che più lieta non si può ma che lascia l’amaro in bocca pensando alle tante altre Toffee che non hanno avuto la sua stessa fortuna.
Toffee è una “simil” Breton di circa 2 anni. Come racconta la sezione di Potenza dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, Toffee, che ha i colori caldi e gli occhioni dolci proprio con una caramella al mou, è stata trovata da sola in un bosco in provincia di Potenza, ferita, affamata e piena di pulci e zecche. Sulle orecchie e sul corpo erano evidenti i segni di bruciature: postumi di ferite da arma da fuoco.
Un ragazzo della zona si è occupato di lei per circa due mesi e poi si è messo in contatto con due associazioni per la tutela dei randagi, l’associazione DNA ed ENPA sezione di Potenza: assieme, le due associazioni hanno provveduto alle cure del caso e soprattutto a cercare una casa, a trovare una “famiglia” disposta ad adottare Toffee con i suoi problemi. Ebbene sì, perché i veterinari che l’hanno visitata hanno diagnosticato la cecità della bretoncina.
Dalla radiografia e dalla visita oculistica presso una clinica veterinaria è emerso, infatti, che lo sparo con pallini piccoli da fucile da caccia, lo stesso che le ha procurato ferite e bruciature sul corpo e sulle orecchie, è avvenuto in maniera frontale ed a distanza ravvicinata tanto da procurarle la cecità. E forse in maniera intenzionale…
Toffee è stata curata e ha trovato ospitalità a casa di una volontaria. Ma tanti sono stati gli appelli e le disponibilità per accoglierla. Ora Toffee è partita per una vita nuova in una casa nuova. Chi le ha tolto la possibilità di vedere non sapeva, poveraccio, che l’essenziale è invisibile agli occhi. Per Toffee un piccolo miracolo è avvenuto. E, come giustamente commentano dall’Enpa, «grazie alla sinergia di cittadini sensibili ed associazioni che fanno rete».
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