I due, di 15 e 16 anni, sono accusati di aver agito «senza motivo» e «con crudeltà»
Sono accusati di aver ucciso un cucciolo di cane «senza motivo» e «con crudeltà». Sono tre i minori coinvolti in una presunta brutale violenza contro l’animaletto avvenuta in Comune della provincia di Taranto a marzo dello scorso anno. Due di loro, di 15 e 16 anni, sono finiti sotto accusa della Procura dei minorenni: è stato pubblico ministero Daniela Putignano a notificare l’avviso di conclusione delle indagini contestando il reato di uccisione di animali che prevede una pena fino a due anni di reclusione. Il terzo minore, invece, ha meno di 14 anni e quindi per la legge non è imputabile. L’accusa, gravissima, è di aver provocato la morte del cucciolo «senza necessità e con crudeltà» prendendolo a sassate. Una storia che ha sconvolto la comunità del piccolo comune e su cui ora toccherà ai giudici del tribunale per i minorenni fare piena luce: valutare fino in fondo le eventuali responsabilità dei minorenni che invece si dichiarano completamente estranei ai fatti.
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