“Da mesi sollecito la Asl di Taranto al rispetto di quanto stabilito dagli indirizzi dell’ANAC per quello che riguarda la rotazione degli incarichi dirigenziali e l’incompatibilità dell’incarico di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) con altri ruoli. Oggi leggo di seminari dedicati ad anticorruzione, trasparenza e legalità nella pubblica amministrazione organizzati dalla Asl, per questo torno a chiedere una risposta ai quesiti che ho posto sul responsabile anticorruzione dell’azienda sanitaria ionica sin dalla prima audizione in Commissione Regionale a luglio dello scorso anno”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante che ha inviato una diffida alla Asl di Taranto.
“La normativa stabilisce – continua Galante – che il responsabile anticorruzione svolga solo quel ruolo all’interno dell’azienda. L’Anac ha chiaramente detto che questa figura non può essere scelta ‘tra i dirigenti assegnati ad uffici che svolgono attività di gestione e di amministrazione o ad uffici che svolgono attività nei settori più esposti al rischio corruttivo, come l’ufficio contratti o quello preposto alla gestione del patrimonio’”.
Nella lettera inviata al Direttore Generale dell’Asl di Taranto si chiede di verificare: se siano state adottate da parte dei competenti uffici le misure di prevenzione della corruzione, tra cui la rotazione ordinaria del personale dirigenziale e non dirigenziale, prevista dalla D.G.R. n. 1359/2018 “Linee guida per la rotazione del personale della Regione Puglia”, e la rotazione straordinaria prevista dal D.lgs. n. 165/2001, cioè la misura che “può essere disposta con provvedimento motivato nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva”, con l’obiettivo di “garantire che nell’area ove si sono verificati i fatti oggetto del procedimento penale o disciplinare siano attivate idonee misure di prevenzione del rischio corruttivo”; se sia stata eseguita l’opportuna attività di verifica da parte degli enti preposti per assicurare la trasparenza e la legittimità dell’azione amministrativa e conseguentemente valutare eventuali profili di incompatibilità del personale, dirigenziale e non, coinvolto; il corretto svolgimento dei compiti in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione, nonché degli indirizzi espressi in materia da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione; se si sia provveduto alla valutazione circa la potenziale incompatibilità del RPCT dell’della Asl allo svolgimento del proprio ruolo e delle diverse mansioni allo stesso attribuite.
“Auspico una risposta a questa ennesima diffida – conclude Galante – e, nel caso di reiterato silenzio da parte della Asl di Taranto, sarò costretto a coinvolgere l’ANAC per le opportune valutazioni in ordine alle denunciate potenziali incompatibilità”.
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