COVID, IL VIRUS RALLENTA NEL MONDO ROMA, 14 NOV – Speranze per l’arrivo del vaccino Ma si consiglia cautela. Cala l’incidenza del virus. Nel mondo fino a questo momento sono morte 1.303.400 persone per Covid-19, secondo il conto aggiornato della Johns Hopkins University. Lo stesso sito rivela che i contagi, dall’inizio della pandemia, a livello globale hanno superato i 53 milioni: per l’esattezza 53.420.167.
In testa restano gli Stati Uniti, con 244.357 morti, seguiti da Brasile (164.737) e India (129.188), Messico (97.624), Regno Unito (51.396), Italia (44.139) e Francia (42.600). (ANSA).
Sono 76 in più i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid-19 nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Il totale delle persone in rianimazione è ora di 3.306 in tutta Italia. Sono 227.695 i tamponi per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, oltre 27 mila in meno di ieri, secondo i dati del ministero della Salute. Il rapporto tra positivi e test effettuati è del 16,3%. (ANSA)
AMERICA DIVISA IN DUE – USA, WASHINGTON, 15 NOV – Tafferugli nella notte a Washington Dc tra militanti pro Trump e gruppi antifascisti. La polizia e’ intervenuta in varie zone del centro per separare le fazioni rivali e disinnescare la tensione. Per ora però non sono stati segnalati episodi di violenza gravi. (ANSA)
RILVOLTA A LIMA – PERÙ, – (ANSA-AFP) – LIMA, 15 NOV – Un manifestante è stato ucciso nel corso degli scontri con la polizia a Lima, scatenatisi durante una nuova giornata di proteste in piazza contro la destituzione dell’ex presidente Martìn Vizcarra e il governo di transizione di Manuel Merino. “L’ospedale Almenara ha ricevuto (dalla Croce Rossa) quattro persone: tre feriti e il cadavere di un 25enne”, ha spiegato ai giornalisti Alberto Huerta, dell’ufficio del Difensore del popolo di Lima, ente che vigila sul rispetto dei diritti umani in Perù.
“La vittima – ha sottolineato – presentava ferite d’arma da fuoco al viso e al cuoio capelluto”.
UCCISO NUMERO 2 DI AL QAIDA – WASHINGTON, 14 NOV – Abdullah Ahmed Abdullah, il numero due di Al Qaida, accusato di essere il cervello degli attentati del 1998 alle ambasciate americane in Kenia e Tanzania (224 morti e centinaia di feriti), è stato ucciso in Iran tre mesi fa da due agenti israeliani per conto degli Usa. Lo scrive il New York Times con la conferma di fonti di iintelligence.(ANSA)
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