“Non possiamo che accogliere con favore la decisione della Regione di dichiarare inammissibile la richiesta di finanziamento di 10 milioni di euro richiesto dalla Newo per realizzare l’impianto di ossicombustione nella zona industriale tra Bari e Modugno. Già nei mesi scorsi ci eravamo espressi chiedendo di tenere in considerazione nuovi elementi, emersi dopo il parere di compatibilità ambientale del 2018, che modificavano il quadro d’insieme e di valutare gli impatti cumulativi dovuti alla presenza di numerosi stabilimenti inquinanti nella zona. Adesso chiediamo alla Regione di esprimersi in maniera contraria anche per quello che riguarda il coinceneritore che la società Ecologistic S.p.A vuole realizzare nel comune di Ginosa, all’interno dell’ex Miroglio in contrada Girifalco, alimentato con il CSS prodotto dal trattamento dei rifiuti plastici”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante.
“Invitalia – continua Galante – ha respinto nei mesi scorsi l’istanza di ‘Accordo di Sviluppo’ presentata dalla Ecologistic per ottenere un finanziamento di 160 milioni di euro per la realizzazione del coinceneritore in Contrada Girifalco, ma l’istanza verrà comunque istituita nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione, entrando in un iter ordinario di valutazione. Non possiamo permettere che si vada avanti con un progetto del tutto incompatibile con uno sviluppo sostenibile dell’area e serve che tutti i cittadini facciano sentire la loro voce. A differenza di quanto sostenuto dall’azienda, la vertenza che riguarda i lavoratori Ex Miroglio è tutt’altro che risolta e l’impianto non sar a impatto zero. Tutti aspetti che il sindaco Parisi ribadirà nell’incontro convocato al MIMIT dal ministro Urso su richiesta di Ecologistic, secondo cui la vertenza sarebbe risolta e quindi si può iniziare a pensare agli investimenti futuri, che tradotto significa per loro il nuovo termovalorizzatore. Il nostro territorio ospita già l’impianto di compostaggio e fanghi di depurazione ASECO e l’impianto di valorizzazione dei rifiuti plastici della società Ecologistic. Inoltre, a pochi chilometri di distanza si trovano il termovalorizzatore di Massafra della società Appia Energy e la cementeria Italcementi di Matera, oltre ai diversi impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti diffusi in tutta la provincia di Taranto. Non possiamo permettere che sorga un nuovo impianto e continueremo ad opporci in tutte le sedi mettendo in atto tutte le azioni opportune”.
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