Rischio di serrata dei pescherecci nel porto di Taranto. I carburanti sono troppo cari ed i piccoli armatori non ce la fanno ad andare avanti. I trattori sono già fermi nei campi della costa ionica, come avverte Coldiretti Puglia.
Con il prezzo del gas schizzato dell’11% ed il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo di 0,22 euro in un mese esplodono i costi orari delle lavorazioni, per cui si fermano i trattori nei campi, ma c’è il rischio che si fermino anche i pescherecci alle banchine. A denunciarlo è Coldiretti Puglia nel dare notizia che le piccole e medie imprese agricole e della pesca potranno accedere alla nuova garanzia Ismea a zero costi sui finanziamenti bancari finalizzati alla realizzazione di impianti di produzione di energie rinnovabili.
La garanzia che potrà essere richiesta da questo mese – fa sapere Coldiretti Puglia – è rilasciata in via automatica, copre per il 100% i prestiti di importo non superiore a 250 mila euro, di durata fino a 8 anni, incluso preammortamento, è gratuita e cumulabile con le altre garanzie rilasciate dall’Ismea.
A subire le conseguenze degli ingiustificabili rincari dei costi delle bollette, ma anche di benzina e gasolio è l’intero sistema agroalimentare, con i prezzi del carburante agricolo balzati di 0,22 euro al litro in 1 mese che stanno facendo fermare i trattori per le arature nelle zone cerealicole e aggravano pesantemente i costi dell’irrigazione di ogni coltura, ma fanno lievitare anche i costi della logistica quando l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su gomma.
Con l’aumento esponenziale dei costi di produzione in campagna e l’andamento climatico anomalo che ha decimato i raccolti, con tagli della produzione per caldo, siccità e maltempo che quest’anno vanno dal 30% per pesche e nettarine fino al 40% in alcuni areali dell’uva da tavola – secondo Coldiretti Puglia – occorre garantire agli agricoltori un compenso adeguato per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole.
Con l’inflazione alimentare che galoppa e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti, la penuria di produzioni pugliesi che si sono salvate dagli eventi estremi degli ultimi mesi e i rincari di benzina e gasolio dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei prezzi al consumo per frutta e verdura, hanno ingenerato rincari dei prezzi, spesso ingiustificabili, con una differenza enorme – aggiunge Coldiretti Puglia – tra il costo dei prodotti in campagna e quelli al dettaglio.
La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro il settore più «energivoro» ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore, ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati MISE, Terna ed Enea.
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