Erano le sette di stamattina. Un bellissimo esemplare di Rottweiler, di 7-8 anni è stato ritrovato privo di vita sul ciglio di una strada periferica a Marina di Ginosa, semi occultato oltre le sterpagie, adagito su una coperta, quasi a proteggerlo, in ultimo tardivo gesto di pietà. Così doveva apparire a chi lo ha intravisto lì, esanime, poco dopo l’alba.
Ma non appena ne hanno rinvenuto il corpo, i volontari e gli operatori dell’associazione Nita Era Ambiente, coordinati da Leonardo Galante, sono rimasti senza parole: lo splendido animale presentava profonde escoriazioni e ferite sotto il collo.
È stata allertata la ASL e sulle prime si è pensato anche che il cane potesse essere vittima di un combattimento clandestino. Ma gli esperti hanno subito escluso questa ipotesi. Il Rottweiler era privo di microchip e sui gomiti delle zampe presentava mancanza di pelo, come se fosse stato tenuto a lungo, su un piazzale di cemento – dicono i volontari.
Rimane lo sgomento per l’ennesimo abbandono di una creatura vivente, che magari ha dato l’anima a coloro che poi lo hanno lasciato solo e agonizzante.
«Non ci sono parole – dice Leonardo Galante in un empito di commoziome – non meritavi di essere abbandonato dal tuo proprietario, anche senza vita in questo modo dopo che hai donato tanto amore .
I cani muoiono ma l l’affetto rimane, e i cani vivono nonostante tutto. Vivono fino alla morte. Vivono vite coraggiose e belle. Proteggono le nostre famiglie. Ci amano. Rendono le nostre vite un po’ più luminose. E non perdono tempo con la paura del domani».
Non c’è un perché per la morte del campione senza nome. Avremmo voluto conoscere la sua storia, ora ci resta solo l’amaro in bocca, che non va via nranche con un’ultima carezza. Forse qualcuno sa, ma resta muto. In fondo è solo un cane. Ma che la terra gli sia lieve.
Ora avrà forse raggiunto il paradiso del grande cane bianco.
Secondo le ultime statistiche sono 180.000 i suoi fratelli dispersi, i cani che come lui, in un anno non hanno fatto più ritorno a casa. Speriamo che qualcun altro non muoia di freddo e non sia investito nel buio, stanotte; magari sbucando da un bosco e provocando un incidente.
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