Ma noi, li conosciamo i giovani? Sappiamo cosa vogliono, che libri leggono, che tipo di futuro si immaginano, qui, o altrove?
Il mondo cambia, ma noi come reagiamo? Restiamo a guardare attoniti e spaesati, o cerchiamo di entrarci dentro?
Ho conosciuto una ragazza che potrebbe essere mia figlia. Si chiama Annalisa. Studia giurisprudenza, va al conservatorio, legge Anna Karenina con l’audio libro ed è attivamente impegnata in politica. Di famiglia e di tradizione cattolica, non bigotta, attiva nel sociale, è passata dai campi scuola degli scout e della parrocchia e ora milita a sinistra.
Alex, è un perito informatico, ha lasciato l’università e ora lavora con un certo successo sul web, non sa se rimarrà sempre al Sud. La politica lo interessa relativamente. Si informa soprattutto su Google news.
Antonio ha rilevato un panificio dal suo vecchio datore di lavoro, ora sforna pizze e focacce e il suo negozio, al centro del paese, è sempre pieno di ragazzi.
Jerry, ha ammodernato la vecchia casa di campagna dei suoi nonni, adagiata tra gli ulivi secolari e ne ha fatto un centro di musica ed eventi. Franco, dopo una brillante carriera universitaria e lavorativa è entrato in seminario ed è diventato sacerdote. Ginosa è un microcosmo da esplorare, che parla di tutto il mondo attorno.
Forse i sogni dei nostri figli sono diversi dai nostri, c’è meno utopia e più realtà, il richiamo della spiritualità, alla ricerca di senso.
Ma se riuscissimo a parlarci e ad ascoltarli di più, i nostri figli, che a tavola si isola con i telefonini, forse ci entusiasmeremmo con loro e ci sentiremo meno vecchi della nostra incombente mezza età.
Michele Pacciano
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