Un cinghiale è stato prima attirato in trappola, ingabbiato e ucciso nel territorio tra Ginosa e la contrada Gaudella. La segnalazione anonima è arrivata, con video e foto annesse, a documentare l’accaduto agli operatori e alle guardie zoofile dell’associazione Nita Era Ambiente di Marina di Ginosa, coordinate da Leonardo Galante, che hanno allertato i carabinieri forestali è da più di una settimana esplorano il territorio con un drone nel tentativo di individuare il punto esatto in cui è scattata la trappola.
Quella che appare come una vera e propria esecuzione, ripropone un eterno dilemma. Gli animali selvatici in branco rappresentano un vero e proprio pericolo per l’incolumità delle persone e per le colture. Esiste una reale alternativa all’abbattimento?
Nel Tarantino, come altrove in Puglia, aumentano sia i danni procurati alle aziende agricole sia gli incidenti d’auto causati da branchi di cinghiali famelici.
Il piano regionale predisposto dall’autorità territoriale di caccia, ATC, con specifico riferimento al territorio di Taranto, prevede l’abbattimento di 4000 cinghiali l’anno sul territorio regionale, di cui settecento ottocento, solo nel Tarantino attraverso la cosiddetta caccia selettiva, o collettiva.
I danni all’agricoltura sono ingenti anche nella nostra zona.
I cinghiali si muovono a frotte, sono ghiotti di uva, scorrazzano nei vigneti e per mangiare sono capaci anche di scuotere un albero per far cadere le mandorle, per loro una vera e propria prelibatezza. Ma razziano tutto quello che trovano e non li ferma neanche un normale recinto. Tanto è vero che adesso gli agricoltori si stanno attrezzando con protezioni elettrificate. L’unico ortaggio che non toccano è il pomodoro.
Si tratta di trovare un giusto compromesso tra le diverse posizioni. La questione assume un rilievo eminentemente politico, in cui non si riesce a trovare una soluzione in tempi brevi..
I cinghiali rimangono rintanatu nel territorio tra Ginosa e Ginosa Marina asserragliati in branchi nella pineta Regina, da cui escono in branchi per mangiare.
È ancora fresca l”eco suscitata dall’incidente di un sessantenne di Ginosa Marina, accaduto nel pieno dell’estate.
La gente aspetta una proposta chiara, dividendosi tra pietà e paura.
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