Enel Energia, Acea Energia, Eni Plenitude, Iberdrola Clienti, Dolomiti Energia ed Edison Energia multate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per 15 milioni di euro

«Una piccola rivincita per i consumatori che oltre a fronteggiare le difficoltà economiche quotidiane, devono guardarsi dagli “agguati” dei gestori di servizi. – afferma soddisfatto il presidente di Federconsumatori Taranto, il ginosino Antonello Zicari –
L’ Antitrust ha multato per oltre 15 milioni di euro le sei società per aver adottato “pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis».
In un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi per i consumatori finali, questa norma aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. Invece, Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti. Si tratta di azioni scorrette e quasi fraudolente – -precisa Federconsumatori – che vanno ad intaccare i redditi delle famiglie. Le società hanno adottato sistemi molto criticabili per
indurre i propri clienti ad accollarsi aumenti di prezzo ingiustificati delle forniture.
Spesso si è indotti dalle società a cambiare, non è detto che il cambiamento sia in meglio. Soprattutto quando, come sta succedendo, il mercato tutelato finisce e si torna al mercato libero. In questo caso generalmente le società formano dei “cartelli” per aumentare concordemente i prezzi. Almeno in questa fase è intervenuto il Garante. Tra l’altro visti – continua Zicari – gli scenari economici futuri, prospettati anche a livello europeo, ci si attendeva dal Governo un’ulteriore proroga del mercato tutelato, che finora non c’è stata, né ci sarebbe l’intenzione di ristabilire questa norma di giustizia sociale.