Di fronte a problemi ben più urgenti, ci rendiamo conto che la toponomastica passi sicuramente in secondo piano.
Ma ad un occhio attento non sfugge, come anche a Ginosa, ci siano perlomeno due vie intitolate a persone e personaggi, che stridono fortemente, anzi fanno quasi letteralmente a pugni con la nostra storia e con la nostra identità individuale e collettiva.
Stiamo parlando, nello specifico, di via Liborio Romano, in pieno centro a Ginosa, di fronte alla ex pretura, dove ora è ubicata la banca Monte Paschi di Siena; e di via Cialdini, la seconda traversa a sinistra dopo via Domenico Perrone. Sia Liborio Romano, che il Generale Cialdini erano due esponenti alquanto discutibili del nostro Risorgimento.
Risulta che Liborio Romano fosse il cosiddetto ministro della camorra, con il quale Garibaldi, appena giunto a Napoli, prima di assumere i pieni poteri di dittatore, andò a parlamentare per poter assicurare, a suo dire, la cosiddetta pace sociale.
Il Generale Cialdini, fu personalmente impegnato, secondo comprovate cognizioni storiche, nella cruenta repressione del brigantaggio, che lasciò sul terreno anche tanti contadini, braccianti e cafoni di Ginosa e dintorni.
Comunque la si pensi, proponiamo che le due vie in questione vengano intitolate, rispettivamente a Maria Giannini, indimenticata preside che tanto ha dato a generazioni di alunni e alla scuola ginosina tutta, lasciando un segno indelebile in tutti coloro che la hanno conosciuto e stimata, lavorando anche in provveditorato e aprendo la strada sul territorio alla piena attuazione dei decreti delegati nella nostra collettività scolastica, con progettu pionieristici e innovativi a favore di una reale e concreta interazione nella scuola e fuori delle persone con disabilità, contribuendo alla crescita intellettuale civica della nostra comunità; e a Tonino D’Angelo, intellettuale e diplomatico, nato a Ginosa, addetto culturale all’ambasciata di Rio de Janeiro ed inviato speciale a Beirut, subito prima che ci arrivasse la missione italiana guidata nel 1982 dal Generale Franco Angioni. Tonino era amico personale dello scrittore argentino José Luis Borges, Premio Nobel per la letteratura, oltre che di Dacia Maraini, che fu più volte ospite nella sua casa di Rio e che a lui dedicó anche un suo romanzo.
Questa è solo una proposta. Ma forse merita qualche riflessione.
Michele Pacciano
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