Doppia manifestazione dei lavoratori degli stabilimenti ex Ilva, che sfilano a Roma sotto palazzo Chigi e davanti ai cancelli delle Acciaierie di Taranto per poi raggiungere la cattedrale e protestare contro la situazione di immobilismo che, a loro dire, la multinazionale a capitale indiano Arcelor Mittal starebbe perpetrando ai loro danni, senza permettere allo Stato la definitiva acquisizione degli impianti, in modo tale da scongiurare una crisi occupazionale che si trascina ormai da decenni. Nella protesta sono mobilitati anche gli operai delle imprese dell’indotto, che temono il rischio di non vedersi riconosciuta l’indennità della tredicesima mensilità.
Per ora non ci intravede all’orizzonte alcune schiarita. Le manifestazioni in atto appaiono del tutto interlocutorie.
Lo stallo potrebbe sbloccarsi nel prossimo incontro previsto per il 29 dicembre. Ma su tutta la vertenza aleggia ancora una grande incertezza, che si allunga sul futuro di tutto il capoluogo ionico e la sua provincia, con ripercussioni negative sulle relazioni industriali di tutta la Siderurgia italiana ed Europea. E Bruxelles rimane a guardare.
Michele Pacciano
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