Una riforma ingiusta e imperfetta. Come circolo dem abbiamo già affrontato il tema dell’autonomia differenziata. L’approvazione al Senato con 110 sì del ddl Calderoli e il passaggio del testo alla Camera per la seconda lettura ci spingono ad intervenire nuovamente. Qualora anche alla Camera, infatti, la legge venisse approvata, l’unità d’Italia sarebbe minata e avremo leggi, fondi e servizi diversi tra Regioni su 23 materie. Sono 20 le materie attualmente di legislazione concorrente che grazie a questa riforma potrebbero passare in carico alle regioni. Così, per fare un esempio, rapporti internazionali, energia, tutela della salute, ricerca scientifica, assieme a tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e dei beni culturali e norme generali dell’istruzione (attualmente di competenza centrale) potranno essere decentrate. Ma è unendo questa devoluzione di poteri alla possibilità di trattenere parte del gettito fiscale generato sul territorio per il finanziamento dei servizi e delle funzioni di cui si chiede il trasferimento che sorgono i veri problemi: in un sistema Italia che già vede un gap tra regioni del nord e regioni del sud, l’autonomia differenziata applicata così come previsto da questa riforma, non farebbe che acuire quella forbice e istituzionalizzare l’esistenza di cittadini di serie A (rigorosamente al Nord) e cittadini di serie B (chiaramente al Sud). Abbiamo già espresso la nostra contrarietà a questo disegno di legge che mira a spezzare i vincoli di coesione nazionale, e ci dichiariamo già pronti a portare avanti la campagna di informazione e sensibilizzazione utile per la raccolta firme del referendum che si sta organizzando contro questa riforma ingiusta. Ma non solo ingiusta: imperfetta. Perché per poter realizzare concretamente questa riforma occorrono risorse importanti per poter garantire LEP, Livelli Essenziali delle Prestazioni, uniformi in tutte le regioni italiane. Soldi che si rischia non vengano garantiti per tempo, facendoci correre il pericolo di vedere applicata una riforma costituzionalmente ingiusta e che partirebbe acuendo le disparità esistenti tra regioni del nord e quelle del sud. Segretaria del circolo PD “Latorre” Ginosa Marilena Surdo
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