(Nota stampa a firma di Carmen Carlucci, Consigliere comunale capogruppo CON Ginosa e Marina di Ginosa)
Non compare Ginosa, tra i comuni ammessi al finanziamento per il bando regionale pubblicato in data 11.12.2023 ed avente ad oggetto la concessione di contributi ai Comuni per l’anno 2023, volti a sostenere interventi di eliminazione dei pericoli derivanti dalla presenza di manufatti in amianto o contenenti amianto, presenti presso immobili di proprietà privata.
Lo avevo preannunciato in data 13.12.2023, in un comunicato dove chiedevo all’amministrazione di adempiere velocemente alla candidatura, nella speranza che lo avessero già fatto, essendo un bando “a sportello”.
In quella stessa occasione, l’assessore al ramo rassicurava tutti di aver già provveduto. Invece, nulla di fatto!
Anche questa volta si perde il finanziamento, a differenza di altri comuni come Palagiano, Massafra, Grottaglie che celermente hanno provveduto ad inviare la domanda, essendo, ripeto, un bando a sportello.
Ciò è controproducente anche in considerazione del fatto che il finanziamento di questo bando oltre ad agevolare i cittadini nello smaltimento di amianto per gli immobili di proprietà privata, sarebbe stato l’occasione per dar seguito concretamente, all’attività di censimento dei manufatti in amianto (pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Ginosa il 30.03.2017), a seguito di una delibera di giunta regionale n. 1689 del 02/11/2016 che imponeva ai comuni, entro il termine del 27.04.2017, di inviare una scheda di “autonotifica” indicante tutti i manufatti in amianto, presenti nel territorio di Ginosa e Marina di Ginosa. Tale richiesta derivava da una precedente delibera di giunta regionale n. 908 del 06 maggio 2015 che approvava il Piano Regionale Amianto, al fine di avviare una decisa campagna, tesa alla bonifica degli ambienti di vita e di lavoro finalizzata alla eliminazione e riduzione dell’esposizione a tale sostanza.
Sicuramente una occasione persa e restiamo in attesa di conoscere quali azioni alternative si intendono avviare per l’eliminazione del problema che persiste nei nostri territori, sostenendo i cittadini nello smaltimento dello stesso amianto.
Colgo l’occasione, altresì, per sollecitare l’amministrazione comunale ad una imminente bonifica del sito industriale “ex Vianini” ed i relativi processi produttivi, dichiaratamente strutturati con l’utilizzo di materiali in amianto, ben al di sopra della soglia prevista dalla legge n. 4/03451 (come si evince dalla sentenza del Tribunale di Taranto – Aprile 2009) e per il cui intervento le nostre comunità hanno atteso già tanto.
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