Tris di premi per l’11enne Rafael Costella, uno vinto anche nella competizione in coppia con suo padre.
Due atleti pugliesi sul podio delle competizioni internazionali di Malta. Sono due campioni di karate, rientrati a Taranto da vincitori. Insieme hanno ottenuto il primo posto del Malta Open International Championship, nella categoria in coppia Parent- child e cioè genitore e figlio. Sono Giovanni Battista Costella e suo figlio Rafael. Il primo 66 anni, l’altro 11: insieme si sono distinti raggiungendo il traguardo della medaglia d’oro. «Abbiamo questa passione comune – raccontano – ed è un modo davvero speciale per stare insieme. Gli allenamenti, le competizioni: ogni giorno, tutto questo rafforza il nostro rapporto di padre e figlio, dandoci la possibilità di condividere esperienze come questa».
Ma non finisce qui perché nel Malta Open International Championshipproprio il giovanissimo Rafael Costella ha ottenuto un altro riconoscimento, guadagnando il 3° posto. Ma lui, entusiasta e determinato, negli stessi giorni ha partecipato anche ad un altro campionato mondiale. Si tratta del Malta Wka World Championship che si è svolto a fine marzo.E, anche in questo caso, ha portato a casa un interessante bottino, piazzandosi al 2° posto. In pochissimo tempo e in competizioni differenti, ha conquistato l’oro (insieme al suo papà), l’argento e il bronzo. Risultati che hanno ripagato i tanti sacrifici dell’atleta ionico e la sua determinazione. È stato lui, infatti, a voler partecipare a tutte le importanti competizioni, allenandosi con costanza dall’anno scorso almeno 4 volte alla settimana.
«Un grazie immenso – commenta Giovanni Battista Costella – va al suo Maestro 8° Dan, Nunzio Colella, che l’ha sostenuto fino in fondo. Siamo felicissimi di quest’esperienza indimenticabile a Malta. Ci ha regalato grandi soddisfazioni e, vivere la premiazione insieme, è stato molto emozionante».
I protagonisti raccontano anche un aneddoto. Gli organizzatori aspettavano Rafael per la premiazione, ma lui non era lì. In tanti hanno iniziato a cercarlo, inclusi i suoi “competitors”. Atleti che, poco prima, aveva sfidato. «Bambino 900, ti aspettiamo sul podio» dicevano a gran voce, riferendosi al karategi che indossava e dove – con una scritta nera su fondo bianco – campeggiava in bella vista proprio l’adesivo con questo numero. Non ricordavano il suo nome, ma «Bambino 900» era il loro modo di indicarlo. Solo che Rafael non rispondeva all’appello perché, nel frattempo, stava eseguendo un’altra competizione. Quella con suo padre. Raggiunto anche quel traguardo, ha potuto finalmente festeggiare. «Sono davvero orgoglioso per tutto questo» dice tenendo stretti i suoi premi.
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