La giovane, che aveva quasi superato la 34° settimana di gravidanza, è andata in arresto cardiaco. A nulla sono servite le cure dei sanitari. Nonostante il parto cesareo di urgenza non c’è stato nulla da fare neanche per il feto.
Nella notte scorsa una giovane donna di 30 anni di nazionalità nigeriana, gravida alla 34 settimana + 6 giorni, mentre si trovava al proprio domicilio, ha accusato un malore per il quale è stato richiesto l’intervento del soccorso. Il 118 è giunto prontamente presso l’abitazione della donna che non era cosciente. La donna è stata sistemata in barella e trasportata in ambulanza in codice rosso presso l’ospedale SS. Annunziata.
Durante il trasporto, la giovane è andata incontro ad arresto cardiaco e i sanitari hanno immediatamente adottato le manovre di rianimazione cardio-polmonare. Giunta al Pronto Soccorso, sono proseguite tutte le pratiche rianimatorie secondo il protocollo Advanced Life Support-ALS ma, nonostante l’assistenza intensiva, la paziente non si è ripresa dall’arresto cardiaco. I ginecologi in turno, allertati data la situazione, sono tempestivamente scesi al Pronto Soccorso e, valutata la gravità della situazione e la mancata risposta favorevole alle manovre rianimatorie, hanno deciso di procedere all’intervento chirurgico d’emergenza di taglio cesareo per tentare di salvare il feto. Il neonato è nato asistolico e, nonostante tutte le manovre rianimatorie, non c’è stata ripresa delle sue funzioni vitali.
La Direzione Generale della Asl Taranto, a nome di tutti i dipendenti, esprime profondo cordoglio per la morte della giovane e del suo piccolo.
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