M5S chiede audizioni in Commissione Agricoltura
I consiglieri del M5S Cristian Casili e Marco Galante chiedono l’audizione in IV Commissione del direttore generale di ARIFFrancesco Ferraro, dell’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, dei rappresentanti di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil e del presidente del Comitato permanente regionale di Protezione Civile Maurizio Bruno sullo stato di agitazione degli operai a tempo determinato dell’Agenzia e sul piano per la prevenzione e il contrasto degli incendi boschivi.
“Lo stato di agitazione degli operai a tempo determinato dell’ARIF – dichiara Casili – e il presidio di protesta il prossimo 16 maggio davanti alla sede dell’Agenzia, annunciato dalle segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, richiedono un approfondimento immediato. Le sigle sindacali denunciano il ritardo nel completamento delle procedure per l’assunzione di 360 operai a tempo determinato, e questo potrebbe tradursi nel ritardo sia nell’avvio delle attività per il contrasto agli incendi boschivi, che per quello che riguarda l’apertura della stagione irrigua. Sono tanti gli agricoltori preoccupati, viste anche le temperature elevate che rischiano di compromettere sia la produzione olivicola che quella orticola. Siamo certi che il presidente Paolicelli accoglierà per tempo la nostra richiesta di audizione. Mettere tutti allo stesso tavolo è fondamentale per capire il perchè dei ritardi e cercare di trovare una soluzione sia per gli operai preoccupati per il loro futuro, che per le nostre campagne”
“Abbiamo chiesto l’audizione del consigliere Maurizio Bruno, presidente del Comitato permanente regionale di Protezione Civile – continua Galante – per conoscere lo stato di attuazione del piano triennale di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi 2023 – 2025. L’avvio della campagna antincendi è ormai alle porte, per cui va fatta la massima chiarezza sulle attività poste in essere dall’ARIF. La zona forestale dell’arco ionico in particolare è considerata ad alto rischio e vogliamo capire se i Comuni abbiano espletato tutte le attività per la prevenzione del fenomeno. Bisogna gestire le aree boschive tutto l’anno per non trovarci in stato di emergenza e rischiare di perdere un enorme patrimonio”.
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