Lo so, un giornalista bravo, non un bravo giornalista, non dovrebbe mai parlare in prima persona se non nei reportage sul campo.
Ma oggi è il 25 novembre 2020, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Le giornate internazionali, sono molto spesso vissute come fruste commemorazioni retoriche, non poche volte ingenerano un senso di fastidio latente.
Per quanto riguarda la violenza di genere, soprattutto quella sulle donne, esorcizziamo la paura dicendo che a noi non potrà mai capitare. Ma a me è capitato. Sabrina Blotti era mia amica. La vedevo ogni giorno a scuola. Le volevo bene. Sabrina Blotti era di Marina di Ginosa. Sabrina Blotti era bella. Di irruente dolcezza, che aveva coltivato da bambina, che aveva mantenuto da donna. Oggi volevo solo ricordare Sabrina facendomi accarezzare dai suoi occhi di miele. Sabrina non c’è più. E non è giusto. Non è razionalizzabile.
Quest’anno sono 91 le donne uccise in Italia.
Non ricordo neanche da quanto tempo Sabrina non ci sia più. Non voglio farlo. Non voglio fare commenti. Non voglio fare analisi. A noi è capitato. Sabrina non c’è più. A noi Rimane solo questo. E non è giusto.
Altri due femminicidi proprio stamattina. Non è giusto. E ti raschia il cuore. Per tutte le Sabrina che non ci sono più. E per tutte quelle che rischiano ancora di non esserci.
Michele Pacciana
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