Xiaomin, ex presidente di China Huarong Asset Management, una delle più grandi società di gestione patrimoniale controllate dalla Cina, è stato condannato a morte per “corruzione e bigamia”. Lai Xiaomin è stato giudicato colpevole di aver ottenuto 215 milioni di euro in tangenti.
Gli importi erano “estremamente elevati, le circostanze particolarmente gravi e con intenti estremamente dannosi”, ha detto un tribunale di Tianjin nel pronunciare la sentenza. Lai Xiaomin è stato anche condannato per bigamia, avendo “vissuto a lungo con altre donne”, al di fuori del suo matrimonio, dal quale ha avuto “figli illegittimi”. Nel gennaio del 2020, il tycoon ha reso una confessione pubblica trasmessa dal canale CCTV. Le immagini di un appartamento di Pechino, che si ritiene appartenesse a Lai, con casseforti e armadietti pieni di mazzette di denaro, sono state diffuse pubblicamente. Lai Xiaomin ha assicurato di non aver “speso un solo centesimo”.
Il primo ministro conservatore australiano Scott Morrison non si appellerà al presidente uscente Usa Donald Trump perché accordi la grazia al cittadino australiano Julian Assange, in seguito alla decisione di un tribunale britannico di respingere l’istanza di estradizione del fondatore di WikiLeaks, per motivi di salute e di rischio di suicidio. I sostenitori di Assange ed esponenti dell’opposizione laburista e dei Verdi chiedono a Morrison di premere su Trump perché conceda la libertà al 49/enne australiano, ma secondo fonti governative citate oggi dal Sydney Morning Herald non vi è intenzione da parte di Canberra di sollevare la questione né con Trump, né con l’imminente amministrazione Biden.
Nelle elezioni suppletive nello stato americano della Georgia, i repubblicani sarebbero avanti nella conquista dei seggi da assegnare. Centinaia di fans di Donald Trump si sono dati appuntamento a Washington per appoggiare la protesta del presidente uscente a 14 giorni dall’insediamento alla Casa Bianca dell’amministrazione Biden.
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