Ogni secondo che passa, in qualche parte del pianeta si fa la storia. Ma quanto reggerà ancora il nostro mondo calpestato dalle scorribande del genere umano, colonizzatore assoluto, monopolizzatore di tutti gli ecosistemi?
Come uno schiaffo, come il ceffone di una madre che perde la pazienza e vuol far rinsavire il figlio, la Natura ha sguinzagliato la pandemia. Sei rinsavito, uomo? No.
Il problema climatico è diventato “una barzelletta di sinistra”, non si è parlato di altro che di Covid e quasi per niente di Clima, come se il virus non fosse conseguenza dei mali che abbiamo inflitto al mondo creato.
La situazione ambientale e climatica è ora più che mai una priorità. Negli ultimi tre mesi uragani, alluvioni, incendi hanno martoriato gli abitanti della Terra che di nuovo li avverte, come se dicesse “Sveglia umani, dove è il vostro istinto di sopravvivenza? Io continuerò a volteggiare nello spazio anche senza di voi”.
Fortunatamente i governi tornano timidamente a parlare di Green Deal e di misure urgentissime da prendere per tirare il freno a mano.
ISTINTI
Veramente un animale bizzarro questo essere umano. La “ragione” gli ha fatto dimenticare l’istinto di sopravvivenza della propria specie e ha sviluppato la pulsione più orribile: la crudeltà. Crudeltà e indifferenza proprio nei confronti dei suoi simili. Torturare, ammazzare, sfogare nella violenza fine a se stessa le frustrazioni della propria mente. #stayanimal uomo, forse sarebbe meglio.
Come l’indicibile violenza subita da George Floyd, il cittadino afro-americano soffocato dal ginocchio, premuto sul suo collo per interminabili minuti, dell’agente Derek Chauvin. Il poliziotto è sotto processo incriminato di omicidio di secondo grado ma è uscito su cauzione pagando un milione di dollari. E chissà come andrà a finire.
E la giustizia? La democrazia? Sembra che il mondo sia arrivato alla boa e stia tornando indietro, che abbia preso a girare al contrario e stia regredendo, come se Superman fosse davvero riuscito a invertire il tempo.
Lo vediamo proprio negli USA, il paese delle libertà e del sogno americano per tutti, le cui elezioni presidenziali stanno sempre più dando l’esempio di come gli antichi valori alla base della democrazia si stiano sfaldando.
SHUT UP!
E i Diritti Umani? Si era sperato che gli orrori della Seconda Guerra Mondiale avessero dato una sferzata tale da aggiustare definitivamente le rotelle rotte nel cervello umano. Chi avrebbe mai pensato che soli 72 anni dopo, La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo si sarebbe tanto sbiadita?
Prendiamone uno a caso: il diritto alla libertà di pensiero e di parola viene violato quotidianamente in tutto il mondo. Centinaia di persone ferite o uccise durante le manifestazioni in USA, America Latina, Hong Kong, e via dicendo; il dissidente russo Navalny palesemente fatto avvelenare da Putin; gli oppositori di Lukashenko in Bielorussia tutti perseguitati o in prigione; in Turchia chiunque osi criticare Erdogan viene zittito, inclusi addirittura artisti e cantanti; stessa cosa nel Nord della Nigeria, dove il cantante Yahaya Sharif-Aminu rischia la pena di morte per una canzone.
E in Egitto? Decine di “desaparecidos” ogni settimana. Ne sappiamo qualcosa, abbiamo perso così uno dei nostri migliori ragazzi, Giulio Regeni, e ora Patrik Zaki, lo studente egiziano all’università di Bologna, è in carcere senza motivo da quando 7 mesi fa era tornato nel suo paese a visitare la famiglia. Proprio questa settimana è stata rimandata l’udienza di scarcerazione per l’ennesima volta, altri 45 giorni di attesa affinché genitori ed amici lo possano riabbracciare. Rosarianna Romano ha intervistato (video) Rafael Garrido, amico e compagno di università di Zachi.
UNA NUOVA ALBA
Ci sono segnali di ripresa di coscienza però. La buona notizia è che almeno in Grecia il partito ultra-nazionalista e neonazista Alba Dorata è ormai diventato tramonto, dopo che è stato dichiarato criminale e condannato proprio per essere stato mandante nel 2013 dell’uccisione del rapper Pavlos Fyssas, in arte Killah P, figura simbolo dell’antifascismo ellenico.
CRIMINI DI GUERRA IMPUNITI IN CONGO
Non viene ancora fatta giustizia invece nella Repubblica democratica del Congo. Sono passati ben 10 anni dal Rapporto Mapping, il documento delle Nazioni Unite che il primo ottobre del 2010 diede un resoconto dettagliato dei crimini di guerra e contro l’umanità che tra il 1993 e il 2003 causarono la morte di circa sei milioni di persone e centinaia di migliaia di sfollati. Le voci che si sono riunite alla conferenza della scorsa settimana su questo tema, ospitata dall’agenzia Dire, hanno chiesto l’istituzione di un tribunale penale internazionale.
L’UNIONE FA LA FORZA
Anche se ha tutta l’aria di un necrologio, questo Sunday Breakfast numero 52 invece vuole sollevare l’indignazione, fomentare le coscienze, raccogliere le volontà di menti lucide che vogliono informarsi ma che devono anche cominciare a fare qualsiasi cosa possa nel nostro piccolo cambiare il mondo. Lo stanno facendo molte associazioni e organizzazioni della società civile che, come il Prof. Riccardo Petrella e il collega Roberto Savio, si battono perché il vaccino sia un bene pubblico universale.
Cecilia Capanna (Othernews)
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