Durante le consuete operazioni di cura del patrimonio della biblioteca Acclavio sono stati ritrovati gli scritti originali che il premio Nobel Salvatore Quasimodo lasciò alla biblioteca quando nel lontano 1967 venne a Taranto, impegnato nella traduzione degli epigrammi del grande poeta greco Leonida da Taranto.
“L’emozione di vedere quei testi vergati a mano” le parole del sindaco Rinaldo Melucci “l’emozione di vedere l’impronta di quella stessa mano, impressa sulla carta a garanzia dell’autenticità di quel lavoro intellettuale, è stata forte quanto il legame che ci unisce alla nostra storia. Taranto è luogo di cultura da 28 secoli, respiriamo la bellezza che altrove non possono nemmeno immaginare. Nei giorni d’attesa per il titolo di Capitale Italiana della Cultura, questo tesoro ritrovato conferma che la nostra ambizione è legittima”.
L’amministrazione Melucci, insieme con i funzionari della biblioteca Acclavio e con gli operatori di Museion, cui è affidata la cura del patrimonio bibliotecario comunale, è già al lavoro per rendere queste meravigliose trascrizioni un patrimonio condiviso dell’intera comunità.
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