GINOSA – Nel gennaio del 2011 ci lasciava il notaio Carmine Sarno, impareggiabile figura di uomo, di Maestro e di professionista che nel silenzio, tanto ha fatto, tanto ha dato, per Ginosa, per il Territorio e per le persone in difficoltà.
Il doveroso e grato ricordo di Net1 Tv.
Carmine Sarno era un uomo capace di ascoltare il silenzio, di abbracciarlo ed espanderlo nella dimensione del Tutto, per accoglierlo in se stesso. Mi ricordo le nostre lunghe chiacchierate, accarezzate dalle pause.
Per tutti era il notaio. Ognuno ne aveva e ne ha un suo proprio ricordo. Era stato prima di tutto un maestro, di quella scuola elementare, che diventava scuola di vita
Era nato a Ginosa il 29 marzo 1915. Era un cattolico autentico, sicuramente non gli sarebbe piaciuto l’appellativo di filantropo.
Perché lui faceva e perseguita quella che i latini chiamerebbero Caritas Christi, cioè l’amore di Cristo, intimamente vissuto con gli altri e per gli altri che ne diventano ogni giorno lo specchio, che ti portano a conoscere la tua vera natura e a migliorarti quotidianamente nell’esercizio del vivere quotidiano e nella preghiera, vista anche laicamente come colloquio con se stessi e con il Creatore,
il notaio Sarno era ben lungi dal sentirsi un santo, Ma come uomo, ha fatto molto bene al prossimo.
Molto di più di quello che si sa. Perché per lui era giusto così.
Nella prima metà degli anni cinquanta vinse il concorso da notaio e divenne un punto di riferimento per tutta la comunità di Ginosa, silente e discreto con tutti, come la sua professione, ma soprattutto il suo essere, gli imponeva.
Per tutti aveva un consiglio, o anche un monito, senza però essere mai invasivo e irrispettoso delle decisioni altrui.
Nel silenzio è nello spirito di servizio contribuì alla crescita della nostra comunità, essendo tra i primi benefattori della parrocchia del Cuore immacolato e giocando in prima linea fin dalla fondazione della casa-famiglia Monfort, tanto che la congregazione monfortana lo propose anche per l’ordine equestre di San Silvestro.
Profondamente segnato dal dramma della Seconda Guerra Mondiale che si portó via l’amatissimo fratello, l’ingegnere Luigi Sarno a cui è intitolata la fondazione voluta dal notaio, a lui si deve l’incardinamento delle suore oblate di Fatima a Ginosa, alle quali ha donato la sua casa natale per farne un convento e l’ultima sua creatura è stata il premio della bontà, istituito a favore di persone comuni che si siano distinte nell’aiuto al prossimo.
A questo stesso spirito di servizio è stato da sempre improntato il suo impegno politico che lo vide protagonista della vita cittadina nelle file della Democrazia Cristiana.
Era sempre avanti, ma nondimeno capace di fare un passo indietro nella vera umiltà.
Quando ci ha lasciato, nel 2011 abbiamo sentito un grande vuoto.
Non voglio spendere altre parole per il notaio Sarno, lui mi direbbe subito di smettere, con il suo sorriso a mezza bocca.
No, non era un santo, ma un esempio da seguire, sicuramente sì.
Ginosa non lo sa, o forse non lo ricorda. ma ha avuto molti Uomini e Donne a cui essere grata. Il notaio Carmine Sarno era sicuramente tra questi.
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