TARANTO. Agrumi a scuola a Taranto, con clementine, limoni, arance, mandarini e pompelmi a colazione e a merenda, oltre a spremute, pane e marmellata all’arancia ai bambini che sono tornati nelle aule. E’ un’iniziativa organizzata per sensibilizzare al consumo dei frutti stagionali contro il crack del comparto.
L’appuntamento è per domani, sabato 23 gennaio, dalle 9 presso il “Centro educativo Piccoli Clown” di Manduria, dove Coldiretti Taranto donerà il sacchetto di agrumi “gustoso e sano” degli agricoltori di Campagna Amica, che i bambini porteranno a casa.
Con la crisi causata dal Covid, i limiti alla movimentazione e le temperature più alte della media stagionale è crisi profonda per gli agrumi, come il crac per le clementine in provincia di Taranto, che restano invendute sugli alberi. I consumi sono in caduta libera del 60 per cento e i prezzi stracciati a 15 centesimi al chilogrammo, con una perdita del valore del 10 per cento per il calo della produzione lorda vendibile ferma a 70 milioni di euro rispetto ai 78 milioni dell’anno scorso.
“Le imprese agricole impegnate nella produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, il 9 per cento del totale dell’imprenditoria agroalimentare ionica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 2,5 milioni di quintali – dice Coldiretti Taranto – un patrimonio da valorizzare attraverso un piano straordinario agrumicolo e un sostegno al reddito”.
“L’ascolto e l’attenzione riservata dall’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, ci fa ben sperare sulla possibilità di intercettare risorse, individuando la formula migliore, per riconoscere indennizzi agli agricoltori che, da novembre scorso, stanno denunciando la grave crisi che il comparto agrumicolo della provincia di Taranto sta vivendo. Di 2,5 milioni di quintali di agrumi prodotti, ben 1,5 milioni sono rimasti invenduti”, afferma il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo.
Per questo Coldiretti ha chiesto aiuti urgenti ai produttori di agrumi pugliesi e che l’assessore regionale, in qualità di coordinatore della Commissione nazionale per le politiche agricole, si faccia portavoce di una proposta formale al Ministero: si chiede che il codice Ateco corrispondente alla produzione agrumicola possa rientrare tra quelle attività beneficiare dell’esonero contributivo, a valere sull’art. 222 del Decreto Rilancio.
“Il trend della campagna agrumicola 2020/2021 è drammatico e ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche sull’ambiente e sulla salute dei consumatori”, ha lanciato l’allarme il presidente Cavallo.
“Coldiretti – ricorda Aldo Raffaele De Sario, direttore Coldiretti Taranto – ha anche chiesto la scrittura del piano agrumicolo regionale, una stretta sui controlli degli agrumi importati dall’estero e l’avvio di controlli a tappeto anche nei mercati generali. Bisogna assicurarsi che sulle etichette sia indicata chiaramente l’origine del prodotto. E’ importante anche stringere accordi con la grande distribuzione organizzata per la commercializzazione di agrumi 100 per cento Made in Puglia e lo stanziamento delle risorse per il risarcimento dei danni subiti dai produttori e dai vivaisti in caso di obbligo di espianti”.
PIÙ COMMENTATI