GINOSA – Prima di archiviare il risultato elettorale, che pure è andato oltre le più rosee aspettative, attribuendo alla zona occidentale del Tarantino consiglieri regionali di valore e di esperienza e assegnando a Ginosa ben due esponenti, Vito De Palma e Marco Galante, che, pur sedendo tra i banchi dell’opposizione potranno favorire il Territorio, credo tuttavia che alcune considerazioni andrebbero fatte.
Ben più di novemila ginosini hanno disertato le urne
L’astensione non è imputabile solo al covid. Non ritengo che sia soltanto un problema di disaffezione, è proprio un rifiuto categorico della politica o anche una strategia tattica che potrebbe portare al progressivo suicidio dei diritti di cittadinanza. Pure in questo clima siamo riusciti ad eleggere ben due consiglieri. Se avessimo spalmato intelligentemente il voto, andando più numerosi ai seggi, come abbiamo sempre fatto, avremmo potuto far valere molto di più il nostro apporto per i candidati che avevamo scelto.
Discorso a parte va fatto per la sinistra. Il partito Democratico è parso quanto mai evanescente. Andrà sicuramente ridiscusso il mancato appoggio, come partito, , a Gianfranco Lopane, che pur militando in una lista legata al presidente Emiliano, rappresentava comunque le ragioni di una Sinistra alla ricerca di un’identità che ora appare sparsa e spersa e di questo pagheremo le conseguenze, se non si rivitalizzano subito i partiti locali e nazionali, dopo la vittoria di Emiliano, la destra rischia di fare cappotto nei comuni. Il blocco conservatore ha già lanciato l’opa sull’Amministrazione di Ginosa, che salvo svolte clamorose non dovrebbe rivedere la riconferma dei Cinque stelle.
La sinistra, bravissima nell’autodistruggersi dovrebbe riflettere in quest’anno di traversata nel deserto che la separa dall’appuntamento piú importante per la città di Ginosa. (mlp)
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