“Contesto dell’abitare ed Alzheimer – Come migliorare la qualità della vita delle persone con demenza e caregiver’’: è il titolo del webinar organizzato dall’Ambito Territoriale TA/1 tenutosi oggi venerdì 5 marzo.
L’evento, trasmesso in diretta sul canale YouTube del Comune di Ginosa, ha visto la partecipazione di professionisti del settore, che hanno relazionato sul tema. In collegamento anche il Sindaco di Ginosa Vito Parisi, gli Assessori Regionali Rosa Barone e Pier Luigi Lopalco, il Vicepresidente della Commissione Sanità Puglia Vincenzo Di Gregorio, i Consiglieri Regionali Marco Galante e Gianfranco Lopane e gli Assessori di Ambito.
Ha moderato l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ginosa Romana Lippolis.
Al seguente link è possibile rivedere il webinar: https://youtu.be/3hbCvZD9Xyo
<<Abbiamo proposto una nuova visione che va dalla diagnosi precoce alla rete di servizi che potrebbero ruotare intorno alla persone con Alzheimer e alle loro famiglie – spiega Lippolis – un convegno promosso dal nostro Ambito (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello e Asl) che porta a livelli istituzionali più alti un progetto di vita, ideato da un gruppo di lavoro di tecnici e clinici, a giovamento delle famiglie in cui questa patologia è purtroppo presente.
Un obiettivo direi raggiunto, una proposta che ha trovato piena sensibilità e presa in carico di questa visione da parte degli enti coinvolti, che verrà discussa nel processo di definizione dei nuovi obiettivi del prossimo Piano di Zona e, ci auguriamo, potrà assumere una forma sperimentale nei nostri territori. Un convegno che rappresenta la prima tappa di un cammino di risposte ai disagi delle famiglie e degli ammalati. Sono onorata di portare avanti questo obiettivo.
Ringrazio tutti i partecipanti, le istituzioni, il gruppo di lavoro e i rappresentanti dei servizi e tutti coloro che sono intervenuti, perché con il loro contributo hanno dato spessore e concretezza alla nostra iniziativa>>.
<<La parola chiave, in casi come questo, è “prossimità’’, intesa come vicinanza a una specifica fascia d’età attraverso un apposito servizio dedicato – aggiunge Parisi – stiamo parlando, innanzitutto, di relazioni umane, di dialogo con i nostri anziani, che purtroppo sono venute meno in questo difficile periodo di pandemia. Un saluto, un ‘Come stai?’, la visita di un parente o un vicino, oggi più che mai, possono fare la differenza.
Spesso, infatti, è proprio parlando con un anziano che potremmo scorgere i primi segnali di qualcosa che non va.
Poi, ci viene incontro la scienza con i suoi esperti mediante valutazioni e studio. Ritengo, a tal proposito, che le istituzioni debbano fornire gli strumenti nelle mani dei cittadini per poter eseguire gratuitamente degli screening, come fatto presso i centri anziani di Ginosa e Marina di Ginosa nei mesi addietro.
Quindi, continuiamo a lavorare in maniera sinergica sulla prevenzione, sulla diffusione delle informazioni utili al riconoscimento precoce della patologia e su tutti gli aspetti a essa connessi. E, soprattutto, cerchiamo di non trascurare mai quel lato umano e sensibile che ci contraddistingue.
Grazie agli esperti che hanno messo a disposizione la propria conoscenza, a tutti i relatori, a coloro che sono intervenuti, agli Assessori Regionali Rosa Barone e Pier Luigi Lopalco, ai Consiglieri Regionali Marco Galante, Gianfranco Lopane, agli Assessori dei Comuni di Ambito e all’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ginosa Romana Lippolis>>.
<<Ringrazio l’Ambito per la professionalità e la sensibilità mostrata nell’organizzare questo evento – dichiara il Consigliere Regionale Marco Galante – insieme agli Assessori Regionali alla Sanità e al Welfare intervenuti prenderemo in carico il progetto presentato nel convegno e lo trasformeremo in realtà nella programmazione regionale. Parliamo di una malattia che distrugge i ricordi e la dignità delle persone per cui è necessario attuare campagne di prevenzione sistematiche e non sporadiche. Basti pensare che dal 2015 siamo passati da 46 milioni di pazienti a ai 50 attuali e si stima che arriveremo a 135 milioni nel 2050. È necessario portare l’assistenza a casa per aiutare sia i pazienti che i loro cari>>.
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